La Lega in picchiata sull’aeroporto. Sboarina e Arena: sarebbe uno spreco Valbusa e Comencini: “Vorremmo sapere perchè il Catullo non è ancora aperto”

La Lega in picchiata sull’aeroporto Catullo. “Bene ha fatto il collega Vito Comencini a restituire la Vip Card ricevuta da Marchi con la quale siamo stati invitati ad usufruire dei servizi di Venezia” dice Vania Valbusa, parlamentare veronese. “Un gesto più che simbolico per sollecitare spiegazioni e informazioni concrete sul futuro del nostro aeroporto e che appoggio totalmente: anch’io rispedirò al mittente la tessera ricevuta dal Marco Polo Club”.
“Le parole non proprio rassicuranti le parole del presidente Marchi – prosegue la Valbusa – nessuna certezza per passeggeri, dipendenti e per chi ha attività commerciali al suo interno. In settimana andremo in sopralluogo. Spiace però che la società che gestisce l’aeroporto Catullo di Verona non abbia ancora chiarito perché ad oggi lo scalo non è ancora attivo, a differenza di altri ben più piccoli ma che hanno ripreso a funzionare già lo scorso 4 maggio, e quali sono i progetti futuri che Save intende mettere in atto. Siamo seriamente preoccupati della differenza di trattamento che il presidente Enrico Marchi e la società Save hanno riservato al Catullo dal momento che la sua riapertura non è stata programmata con tempi certi e non abbiano fornito agli utenti, ai cittadini e alle istituzioni locali alcuna spiegazione del perché uno scalo così strategico non solo per il territorio veronese ma per quelli vicini come trentino, mantovano o bresciano non sia ancora in funzione.”.
Anche Vito Comencini, altro deputato leghista, la pensa allo stesso modo.
“L’aeroporto Catullo di Verona è ancora chiuso, mentre altri scali italiani anche più piccoli hanno riaperto già dal 4 maggio, e quello che più preoccupa è che sembra non esserci una vera strategia di rilancio”.
Comencini, in segno di protesta ha annunciato: “Come gesto simbolico rispedisco con una lettera la Marco Polo Club al presidente di Save Enrico Marchi, che nelle scorse settimane l’ha inviata ai parlamentari veneti per usufruire dei servizi dell’aeroporto di Venezia, gestito proprio da Save. La stessa società ha quote molto rilevanti del Catullo, un’infrastruttura strategica non solo per Verona, ma anche per Brescia, Mantova e il Trentino. Rimando quindi la tessera al mittente e allo stesso tempo chiedo chiarimenti sulle reali progettualità e sugli investimenti che Save intende portare avanti. I cittadini meritano di sapere quale sarà il futuro dell’aeroporto”.

Sboarina e Arena: sarebbe uno spreco

Il tema è scottante, se n’è già parlato nei giorni scorsi e di sicuro terrà banco ancora a lungo. L’opinione del sindaco Sboarina coincide perfettamente con quella del presidente dell’aeroporto Paolo Arena, che nei giorni scorsi aveva indicato le vere ragioni della mancata apertura del Catullo. “Oggi sarebbe uno spreco” avevano detto. “Dobbiamo penare che in questi mesi s’è fermato il mondo, non c’è stato turismo, l’economia ha subito uno stop incredibile, non c’erano passeggeri e non c’erano richieste di voli. Che senso avrebbe avuto tenerlo aperto o riaprire il 4 maggio, in una situazione assolutamente non vantaggiosa? Avremmo buttato via risorse importanti. Così s’è preferito attendere momenti migliori che ora stanno arrivando. Il Catullo tornerà presto operativo”.