La linea ferroviaria si fa in quattro E’ previsto il quadruplicamento della tratta tra Pescantina e bivio San Massimo

Si terrà mercoledi 18 giugno il primo incontro di confronto pubblico, alle ore 17, nella Sala Arazzi di Palazzo Barbieri sul nuovo percorso della linea ferroviaria del Brennero che entrerà in città da Pescantina – San Massimo. Per partecipare è necessario iscriversi sul sito del Dibattito Pubblico www.dpingressoveronanord.it. La partecipazione in presenza è possibile nei limiti della capienza della sala. Per coloro che non dovessero trovare posto sarà possibile seguire gli incontri a distanza. Il tratto di nuova linea rappresenta il quarto lotto funzionale/costruttivo della linea di Accesso Sud alla Galleria di base del Brennero per un investimento di circa un miliardo e 100 milioni con una tempistica di cantiere di sette anni. Nel 2032 è previsto che diventi operativo il tunnel di base del Brennero che consentirà di aumentare traffico merci e passeggeri. E quindi tutta la rete ferroviaria si deve adeguare per sostenere i nuovi volumi di traffico. L’intervento si sviluppa per circa 9,5 Km, con inizio a sud del nuovo Bivio S. Massimo e termine lato nord dell’abitato di Pescantina di cui 6,5 in affiancamento, 3 in variante, 150 metri di viadotto all’altezza di Nassar, la galleria artificiale di Parona per 0,74 chilometri e quella di San Massimo per 1,8 km. In particolare la galleria di San Massimo prevede l’interramento completo dei binari nuovi e di quelli storici che gli corrono a fianco. È possibile, forse probabile, che debbano essere demolite alcune abitazioni troppo vicine alla linea. Ma si tratta comunque di una occasione di ricucitura urbanistica attesa da decenni che consentirà di eliminare la frattura rappresentata dalla massicciata ferroviaria tra i quartieri di San Massimo e di Borgo Milano. Sarà inoltre realizzata una nuova fermata ferroviaria posizionata in zona Borgo Milano che permetterà di accedere ai servizi ferroviari senza doversi recare fino alla Stazione di Porta Nuova. Il nuovo tracciato prevede un ingresso più diretto da Pescantina a Parona e San Massimo con un nuovo ponte sull’Adige, abbandonando il vecchio percorso con la curva di Parona che non è più adeguata alla velocità dei nuovi treni. Sicuramente l’ingresso della Tav da nord rappresenta un intervento più invasivo e impattante rispetto alla linea Brescia-Padova perché attraversa quartieri densamente costruiti e abitati. Da qui la necessità di sviluppare un dibattito pubblico con le comunità coinvolte.