“La scuola? Un rebus” – di Raffaele Tomelleri

“Ma che scuola ci aspetta?” ci chiede un’insegnante in una lettera, che pubblicheremo integrale lunedì.
“Possibile che oggi non si sappia ancora come, dove, cominciare?”.Già, un problema che nasce da molto lontano, non certo una settimana fa. Era marzo, forse aprile, quando cominciammo tutti a chiederci, “come sarà la ripresa di settembre?”. Allora, settembre ci sembrava lontanissimo, adesso è qui. Lontano 8 giorni. E la scuola è vicina, tremendamente vicina. “Nessun problema” ribadisce il ministro Azzolina. In realtà, è tutto un problema. Anzi, per dirla come il vecchio indimenticabile Ginettaccio Bartali, “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”. Bandi da completare, banchi che non arrivano, mascherine a macchia di leopardo, una scuola sì e l’altra no.
Distanze, protocolli, restrizioni, azioni, conseguenze, tutto è così confuso, incerto, da chiedersi: “Possibile?”. Sì, è possibile, purtroppo.
“Non c’è niente di sicuro”, aggiunge l’insegnante. “Tutto in alto mare”. L’unica cosa sicura è che il 14 settembre data d’inizio, arriverà. Che poi si cominci, come si cominci, nessuno lo sa. Allegria.