La strana diffidenza. Solo il 50% si vaccinerà contro l’influenza Secondo il sondaggio condotto dall’istituto Doxa, un italiano su due rinuncerà al siero contro il male di stagione, nonostante in tempi di pandemia sia stato altamente consigliato da tutti gli esperti. Soltanto il 22% si è detto certo di sottoporsi all’iniezione. Altro dato clamoroso: la popolazione è spaccata a metà anche sull’antidoto contro il Covid. Gli over 50 più convinti

Il vaccino antinfluenzale è mes­so gra­tuita­mente a di­sposizione dal Ser­vizio sa­nitario nazio­nale per tutta la popo­lazione so­pra i 65 anni, i bambini dai 6 mesi ai 6 anni, e le ca­tegorie a ri­schio, come me­dici e ope­ratori socio-sa­nitari. A cau­sa della pan­de­mia il li­mite di età è stato ab­bassato a 60 anni. Tuttavia solo una percentua­le limitata della popolazione ac­cet­ta di es­sere vaccinata con­tro l’in­fluen­za stagionale: il vac­cino, lo dicono tutti i me­dici, po­trebbe attenuare l’im­pat­to del Covid. Que­st’in­ver­no la vac­ci­nazione an­tin­fluen­zale ha una particolare rile­vanza: la sovrapposizione del­l’influen­za alla pandemia potrebbe sovraccaricare i ser­vizi sani­tari. Doxa, con un gruppo di ricercatori del­l’Uni­ver­sità Sta­tale di Mila­no gui­dato da Car­­lo La Vec­chia, ha svolto un’inda­gine rappresen­ta­tiva a li­vel­lo na­zionale sugli atteg­gia­menti nei confronti della vac­ci­na­zione antinfluen­zale e di un potenziale vac­cino con­­­­tro il Coronavirus nella po­pola­zione italiana. Nelle indagini settimanali re­go­lar­mente con­­­dotte da Doxa sono sta­te incluse cinque do­mande sul vaccino anti in­fluenzale e un potenziale vac­­­cino contro la pan­de­mia. Agli intervistati sono state po­ste domande sul­l’uso re­go­lare annuale del vaccino an­­tinfluenzale, sul­la som­mini­­stra­­zione nel­l’in­­­ver­no prece­dente, in me­rito ai con­sigli sul vaccino da par­­te del medico di fa­mi­glia, gli atteggiamenti nei con­­fronti dell’influenza e di un po­tenziale vaccino anti-Co­vid. L’indagine si è svolta dal 16 al 28 settembre e si è ba­sa­ta su un campione di 1055 individui, rappresen­ta­tivi del­la popolazione di e­tà compresa tra 15 e 85 anni in termini di sesso, età, area geografica e sta­to. In Italia, il 21,2% dei sog­get­ti ha riferito di sotto­porsi re­go­lar­mente a vacci­na­zione an­tin­fluenzale, il 6,4% solo alcuni anni e il 72,4% mai. La per­cen­tuale di utiliz­zatori di vac­cini an­tin­fluen­zali era più alta nelle don­ne (23,1%) e in par­tico­lare nella popo­lazione di 55 anni e oltre (41,9%). Que­sti risultati stati con­fermati, co­me domanda di convalida, dalla percen­tuale di soggetti che hanno ripor­ta­to di aver effettuato il vaccino antin­fluen­­­zale lo scorso anno, il 24,4% nella popolazione ge­ne­rale e il 47,6% in quella di 55 anni e oltre. Circa un terzo degli in­tervistati ha ri­ferito di a­vere ricevuto in pas­sato dal pro­prio medico di famiglia la rac­comandazione di vac­ci­na­rsi contro l’influen­za. Cir­ca il 40% della popo­la­zione ha riferito l’intenzione di vac­ci­nar­si contro l’in­fluen­­za il pros­­simo inverno (21,7% cer­­­­­tamente, 19,1% proba­bil­men­te), e la pro­porzione sale a cir­ca il 60% (41,3% certa­men­te, 17,5% probabil­men­te) a 55 anni e oltre. Un po­tenziale vac­cino anti-Corona sarebbe ac­cettato dal 54% della po­po­la­­zione (20,4% cer­­­ta­men­te, 33,3% probabil­mente) e la proporzione di ac­cettazione sale al 58,2% (29,8% sicu­ra­mente) sopra i 55 anni. Le proporzioni di ac­cet­ta­zione del vaccino sono leg­ger­men­te più alte nelle don­ne che negli uomini, men­­­­­tre non so­no state ri­scon­trate diffe­renze sostan­ziali tra le diverse aree ge­o­grafiche ita­liane. L’inda­gine in­dica quin­di che, anche se l’at­­teggia­men­to nei con­fronti della vaccinazione an­tin­fluen­­zale tende a essere que­st’anno più favorevole ri­spetto al pas­sato, la gran­de maggio­ranza (oltre il 60%) della popolazione e oltre il 40% dei soggetti dai 55 anni in su non intende comunque ef­fet­tuarla. At­­tual­­men­te, solo il 50% cir­ca del­la popola­zione ha un atteg­gia­mento favore­vole ver­­so un poten­ziale vac­ci­no con­tro l’epi­de-mia. C’è poi un altro dato da evi­den­ziare. No­no­stante la pan­­de­mia, que­st’anno le do­si di vac­­­cino antinfluen­zale a di­spo­si­zione delle farmacie sa­ran­no insuf­ficienti. A de­nun­ciar­lo sono stati gli ste­ssi far­macisti. Le Regioni han­no a­cquistato la stragrande mag­­­gioranza del­le dosi, ma no­nostante ciò la Fonda­zio­ne Gimbe ha calcolato che solo il 75% degli eventi di­rit­to po­tranno usufruirne. Un pro­­blema che però, alla luce dei son­daggi, potrebbe non inf­luire sull’effettiva som­mi­ni­­stra­zione delle do­si.