“La tintura rossa”, un “noir” veronese E’ l’ultima fatica letteraria di Emanuele Delmiglio, giornalista ed editore di casa nostra

Cosa lega lo scrittore Emilio Salgari a Robert Louis Stevenson, Aleister Crowley e Charles Manson?
Ce lo svela “La tintura rossa”, nuova fatica letteraria del giornalista ed editore veronese Emanuele Delmiglio (nella foto). Il romanzo, edito da Ink Edizioni, è annoverato nella collana Medical noir, curata da Edoardo Rosati e Danilo Arona, grande maestro del gotico italiano.
La storia si apre con un prologo sibillino – che verrà chiarito più avanti nel romanzo – per lasciare il posto a una vicenda tutta veronese. Nelle prime pagine, il quarantacinquenne protagonista, Remo Nebel, lascia la clinica di Santa Giuliana per provare a rientrare nella routine della vita di tutti i giorni. Nebel, insegnante di tedesco in un noto istituto tecnico della città, è afflitto da amnesia dissociativa continua dopo essere stato rinvenuto privo di sensi nel deserto del Nevada.
Ma il ritorno alla quotidianità del professore si rivela irto di difficoltà. Facile preda di maltrattamenti e bullismo, Nebel sta per gettare la spugna quando si imbatte in un curioso personaggio, un sedicente coach inglese che promette di rimetterlo in sesto con un metodo tutt’altro che ortodosso.
Travolto dagli avvenimenti, Remo Nebel comprende che l’unica via d’uscita alla sua condizione consiste nella psicanalisi e in particolare nell’ipnosi regressiva. Solo recuperando la memoria perduta potrà ricomporre il puzzle della propria esistenza. Ma questo significa tornare ad affrontare gli esiti di una ricerca partita da una missiva indirizzata a Emilio Salgari che ha condotto il professore sulle tracce insanguinate di una arcana sostanza: la tintura rossa.

CHI E’. Veronese, classe 1958, Delmiglio ha al suo attivo tre raccolte di racconti (Solfanelli Editore) e compare in svariate antologie, tra le quali, solo quest’anno, Il ritorno dei grandi antichi per Delos Digital, Castelli maledetti per Nero Press e una prossima raccolta dedicata a gialli nel periodo fascista per La Torre dei Venti.
Anche se ama la lunghezza breve, nel 2020 è stato tra i finalisti del prestigioso premio NebbiaGialla con un romanzo inedito.