Bovolone. La tromba d’aria fa i conti con le leggi. Restano esclusi i vigneti e i frutteti. Serve un’urgente riforma del fondo di solidarietà

Verona esprime profonda soddisfazione e plauso per il provvedimento approvato dalla Giunta regionale relativo alle violente avversità atmosferiche che hanno flagellato il Veronese all’inizio di settembre 2025. «Lo scorso 13 ottobre – dichiara Alex Vantini, Presidente di Coldiretti Verona – abbiamo incontrato nella nostra sede i consiglieri regionali di Verona per chiedere loro un intervento forte a favore delle aziende colpite. La rapidità e l’efficacia della risposta della Regione Veneto sono senz’altro un segnale concreto di vicinanza al nostro comparto e al tempo stesso sono la testimonianza di quanto sia necessario agire in sintonia tra la politica e la rappresentanza per ottenere risultati efficaci». «Le grandinate e le trombe d’aria dell’1 settembre – continua Vantini – hanno lasciato dietro di sé danni ingenti, compromettendo gravemente la capacità produttiva in Comuni cruciati come Belfiore, Bovolone, Zevio e gli altri interessati. L’accertamento, da parte di Avepa, di danni superiori al 30% della PLV ordinaria conferma la gravità della situazione e il pieno diritto dei nostri agricoltori ad accedere al Fondo di Solidarietà Nazionale,» spiega Vantini. «Questa è la strada maestra per garantire che le imprese agricole dei territori individuati possano accedere rapidamente a indennizzi e contributi essenziali per il ripristino delle strutture e delle scorte danneggiate.» «Ribadiamo l’importanza di strumenti di gestione del rischio sempre più efficaci, ma in casi di calamità eccezionali come questa, l’intervento pubblico tempestivo è vitale per la sopravvivenza e la ripartenza delle nostre aziende. Ringraziamo la Giunta e l’Assessore all’Agricoltura per aver colto prontamente la gravità della situazione», continua Vantini. Nonostante la soddisfazione per l’intervento regionale, però, Coldiretti evidenzia un’anomalia normativa che esclude dagli aiuti cruciali per la ripartenza le strutture più colpite: gli impianti arborei (vigneti e frutteti). «Queste strutture – spiega Vantini – sono classificate come «assicurabili» dal Piano Assicurativo Agricolo, ma nella realtà operativa la maggior parte delle aziende non riesce a ottenere coperture assicurative adeguate a causa di requisiti troppo stringenti (come la necessità di certificazioni di perfetta esecuzione o l’esclusione degli impianti più vecchi di 5 anni) imposti dalle compagnie. Di conseguenza, pur essendo di fatto non assicurate e avendo subito danni ingenti, tali strutture vengono escluse dagli interventi compensativi del Fondo di Solidarietà Nazionale». Per risolvere questa situazione critica, Coldiretti chiede alla politica una revisione urgente del sistema normativo che disciplina il Fondo di Solidarietà, al fine di includere e ammettere a risarcimento gli impianti arborei, garantendo l’accesso agli aiuti essenziali per le aziende che hanno perso il 100% della campagna e rischiano di non ripartire.