La Via Crucis di Novello Finotti

Rimanendo nel tema pasquale, con opere di uno scultore veronese contemporaneo, credo sia di notevole interesse la Via Crucis di Novello Finotti nella chiesa del Sacro Cuore a Verona.
Finotti, vive a Sommacampagna, nato a Verona nel 1939, comincia ad esporre giovanissimo. Partecipa nel 1959 al III Concorso Internazionale del Bronzetto a Padova. E viene invitato alla Biennale Internazionale di Venezia nel 1966 con un gruppo di opere e nel 1984 con una sala. Nel 1988 partecipa, su invito, alla rassegna itinerante in Giappone dal titolo “Scultura italiana del XX secolo”. Ha avuto decine di mostre personali di successo.
Dopo i lavori di ristrutturazione e ampliamenti della chiesa del Sacro Cuore si scelse di acquistare una via Crucis di pregio, in sostituzione di quella precedente in gesso. Si pensò inizialmente a una Via Crucis a mosaico, poi a un’altra di bronzo dorato infinite di opto’ per la realizzazione delle opere allo scultore veronese Novello Finotti, richiedendo inizialmente due formelle di prova. Esposte in chiesa, le due stazioni ottennero l’unanime approvazione da parte della comunità e il via libera all’intera esecuzione, tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992.
L’inaugurazione e la benedizione delle formelle marmoree avvenne il Venerdì Santo del 1994 e vennero collocate nelle pareti della navata centrale. Sono divise in quattro gruppi di tre, a un’altezza appena al di sopra delle teste dei fedeli, e numerate con cifre in caratteri romani e dotate di uno specifico impianto di illuminazione con faretti al led. Ogni formella, e’ realizzata in bianco statuario, che e’ il blocco più pregiato del marmo di Carrara, ed hanno una consistenza diafana, quasi trasparente, scolpite in bassorilievo. Le formelle sono di forma quadrangolare, con misure costanti nell’altezza di 90 cm, variabili nella lunghezza, estesa tra i 72 e i 78 cm.
Finotti decise di scolpire le dodici stazioni non in ordine di episodi, ma secondo la personale ispirazione, frutto sia dall’attenta lettura e meditazione dei brani evangelici, sia dal dialogo con la Commissione Lavori. La comunità del Sacro Cuore si vide così consegnata non solo una splendida opera d’arte, ma anche un racconto leggibile e spiritualmente molto coinvolgente.
L’inizio del percorso della Via Crucis e’ con il racconto dell’Orazione nell’orto degli olivi e si conclude con Gesù nel sepolcro.
La XIII stazione, Cristo che risorge, e’ invece raffigurata nella vetrata artistica realizzata in facciata, su disegno dell’architetto Lorenzo Rosa Fauzza.
Finotti nella sua opera mostra la sua capacità espressiva di rappresentare la dignità, divina e umana, di Gesù Cristo che, in mezzo alla brutalità dei suoi carnefici, accetta senza alcuna ribellione la sua dolorosa e atroce condanna. Gesù accoglie e perdona, come si può cogliere ad esempio nella formella dell’arresto, in cui Cristo abbraccia con tenerezza Giuda, raffigurato triste e nel suo atto di tradire. Così come crudele e feroce patos si coglie nelle figure dei flagellatori o negli altri personaggi “cattivi”, rappresentati in alcuni casi addirittura senza volto, perché non hanno mai visto la Luce. Di forte suggestione anche le scene principali della Passione: negli episodi di Gesù sulla croce e di Gesù nel sepolcro, la figura di Cristo, unica protagonista della scena, è colta nell’estremo momento della morte, in solitudine.

Tiziano Brusco