L’Ateneo condanna la violenza a Gaza. Dopo le iniziative di protesta al Polo Zanotto. La strategia condivisa dei rettori

Dopo l’occupazione con le tende organizzata al Polo Zanotto da un collettivo studentesco il Senato Accademico dell’Università guidata dalla nuova rettrice Chiara Leardini ha approvato all’unanimità la mozione presentata agli Organi con la quale l’ateneo «condanna con decisione, e senza alcuna remora o eccezione, il ricorso, a qualsiasi titolo, alla violenza diretta contro singoli individui, gruppi o popoli, da qualunque parte essa provenga con particolare attenzione alla tragica situazione di Gaza, formulando l’auspicio che il cessate il fuoco, richiesto da più voci dalla comunità internazionale, possa essere effettivamente attuato, nel rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli». Nel testo si ribadisce che l’Università promuove una cultura di pace, di rispetto dei diritti umani, della dignità della persona, di pluralismo delle idee e di valorizzazione delle differenze, tutela la piena libertà di pensiero e di espressione e respinge idee di violenza, di discriminazione e di intolleranza. Così cita l’articolo 1 dello Statuto dell’Università degli studi di Verona, principi generali che connotano la natura delle università. Ribadito nel documento, anche in virtù dell’adesione a UNICORE – University Corridors for Refugees e al network Manifesto Università Inclusiva proposto dall’UNHCR, l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, «l’impegno concreto nella creazione di corridoi umanitari con l’istituzione di borse di studio e altre misure di sostegno destinate a studenti e studentesse titolari o richiedenti protezione internazionale provenienti da zone di conflitto. Tali finalità, secondo il Senato Accademico, non possono essere perseguite individualmente, ma richiedono una strategia condivisa nell’ambito della Crui, Conferenza dei rettori delle università italiane. L’azione congiunta degli Atenei conferisce maggiore autorevolezza ed efficacia alle istanze rivolte alle istituzioni nazionali e internazionali. Per questo, la mozione approvata ricorda l’importanza di «continuare a promuovere, d’intesa con la Crui e le reti accademiche internazionali, azioni concrete di supporto alle comunità universitarie palestinesi, come programmi di visiting, accordi di ricerca, summer school», o altre iniziative concrete di sostegno, facendosi cardine sui principi etici e deontologici che devono orientare l’utilizzo dei risultati della ricerca scientifica per uso non militare, condannando e sospendendo rapporti che sfociano in comprovati usi violenti della ricerca. «Non è stato un lavoro semplice. All’interno del Senato si sono confrontate sensibilità diverse e grazie al contributo delle rappresentanze studentesche sono state apportate delle modifiche per costruire un testo che condannasse le autorità israeliane per i gravissimi atti contro l’umanità e che esprimesse solidarietà alla popolazione palestinese», spiega, in una nota, l’Unione degli universitari (Udu) che esprime la maggioranza dei rappresentanti in Senato accademico. Siamo contenti della presa di posizione da parte dell’università, che riafferma il valore politico della conoscenza e della solidarietà. La comunità studentesca continuerà a vigilare e a promuovere azioni concrete affinché l’ateneo resti un luogo libero, capace di scegliere la giustizia contro ogni forma di oppressione .