Lavoro e inclusione, pronti 4 milioni L’iniziativa ha l’obiettivo di costruire percorsi duraturi per persone in condizioni di fragilità

In un Paese che fatica a tenere insieme crescita economica e giustizia sociale, il lavoro resta una delle frontiere decisive dell’inclusione. Non solo per generare reddito, ma per riconoscere dignità, rafforzare le competenze, costruire relazioni. Eppure oggi, in Italia, oltre il 15% dei giovani non studia, non lavora e non è in formazione – un dato che ci vede tra i fanalini di coda in Europa. Le donne continuano ad avere un tasso di occupazione di oltre 17 punti inferiore rispetto agli uomini. Le persone con disabilità in età da lavoro sono occupate solo nel 36% dei casi, contro una media europea del 51%. E i migranti, pur rappresentando il 10,8% della forza lavoro, registrano un tasso di disoccupazione nettamente superiore alla media nazionale. Ma dietro queste cifre ci sono storie di emarginazione che non possono più essere ignorate. È in questo contesto che Fondazione Cariverona ha deciso di lanciare il nuovo bando Lavoro e inclusione, con una dotazione di 4 milioni di euro. L’obiettivo è chiaro: rafforzare nei territori di Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova ecosistemi locali capaci di offrire opportunità reali di inserimento e reinserimento lavorativo per chi si trova in condizione di vulnerabilità. Si tratta di persone disoccupate o sottoccupate che, se adeguatamente sostenute, possono rientrare nel mercato del lavoro. Ma anche di cittadini più lontani dall’occupazione, che vivono svantaggi complessi – economici, sociali, sanitari, abitativi – e per i quali serve un approccio integrato, graduale e costruito su misura. “Il lavoro non è solo una questione economica: è dignità, è riconoscimento, è partecipazione. Abbiamo bisogno di soluzioni che nascano nei territori, da reti vere tra pubblico, privato e terzo settore. Questo bando vuole essere una leva per attivare nuove alleanze e produrre un cambiamento concreto”, afferma Bruno Giordano, presidente della Fondazione. Il bando è costruito per stimolare la co-progettazione tra soggetti diversi. Il cuore dell’iniziativa è infatti la costruzione di un ecosistema generativo, nel quale pubbliche amministrazioni, imprese, organizzazioni non profit, servizi, enti di formazione e cittadini possono collaborare in modo stabile e coordinato. Non si cercano interventi isolati o risposte emergenziali, ma percorsi in grado di creare valore nel tempo, capaci di far dialogare competenze diverse attorno a una sfida comune: restituire futuro a chi lo ha perso. Tutte le progettualità dovranno avere al centro una governance territoriale partecipativa, capace di coordinare gli attori locali in una strategia condivisa. Fondamentale sarà il disegno di percorsi di orientamento, formazione e accompagnamento personalizzati, in grado di intercettare e valorizzare i talenti, anche quando sono rimasti a lungo nascosti. Altro elemento centrale è il coinvolgimento attivo del mondo imprenditoriale, da accompagnare in un cambiamento culturale verso contesti lavorativi realmente inclusivi. Le organizzazioni della rete saranno inoltre chiamate a rafforzare le proprie competenze, per garantire efficacia e sostenibilità agli interventi. Tutto il progetto sarà accompagnato da una supervisione valutativa indipendente, affidata a un ente esterno con esperienza, per monitorare gli impatti e guidare eventuali correzioni di rotta. Il contributo richiedibile potrà variare tra 200 e 400mila euro, con un cofinanziamento minimo del 20%. Le candidature andranno presentate online entro le ore 13 del 15 ottobre 2025. Il bando e le dinamiche del mercato del lavoro nei territori di riferimento della Fondazione saranno inoltre approfonditi attraverso due webinar online, aperti a tutti, che si terranno il 9 e il 23 luglio dalle 10.30 alle 12.