Le invenzioni per aiutare la disabilità La 4E dello scientifico Calabrese-Levi ha vinto con un’app per i malati di Alzheimer

Un’applicazione digitale progettata per supportare i malati di Alzheimer in grado di stimolare la mente, organizzare le informazioni personali e favorire l’autonomia della persona. E’ questa l’invenzione vincitrice della prima edizione della competizione Bio-Hackathon, l’iniziativa rivolta alle scuole superiori e promossa dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, in collaborazione con la Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS di Milano e l’IRCCS Saverio De Bellis di Castellana Grotte (Bari).
Le premiazioni si sono tenute nella sala convegni dell’Ospedale di Negrar, con la presenza di circa 80 ragazzi, e i loro insegnanti, dei tre licei scientifici dell’Istituto Salesiano Don Bosco, dell’IIS Calabrese-Levi e dell’IISS Copernico-Pasoli, che hanno esposto le 16 soluzioni tecnologiche in concorso, rivolte ai bisogni reali delle persone disabili.
Tutti lavori che si sono distinti per creatività, originalità e grande empatia per il mondo della disabilità. Molti erano correlati anche da analisi di mercato finalizzate a stabilire i potenziali fruitori delle loro invenzioni, i costi e i possibili ricavi economici.
Alla fine, non senza difficoltà di scelta, la giuria di esperti ha assegnato il premio “Migliore Invenzione” al progetto “RAFA” (Realistic Alzheimer’s Focused Assistant), realizzato da cinque studenti della 4E Scienze Applicate del Calabrese-Levi di San Pietro In Cariano: Jacopo Cabrini, Riccardo Gaiardoni, Gaia Murari, Sofia Passalacqua e Alessandro Veronese.
Altri sei ragazzi della stessa classe sono stati premiati per la migliore presentazione. Pietro Arcangeli, Andrea Chieppe, Federico Conte, Melania Grigoli, Chiara Simeoni e Leonardo Sommacampagna hanno presentato il sistema “SoundWay”, ideato per facilitare gli spostamenti autonomi in autobus delle persone non vedenti e ipovedenti integrando un sistema più efficace per l’annuncio di arrivo e destinazione del bus.
“Bio-Hackathon rientra nelle attività del network PerfeTTO, la rete italiana di centri di trasferimento tecnologico nell’ambito delle Scienze della Vita finanziata dal Ministero della Salute”, hanno spiegato gli organizzatori. “A questa rete aderiscono 54 associati, tra cui Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Università, Enti pubblici e privati. L’intento è quello di valorizzare i risultati della ricerca scientifica e dell’innovazione, affinché escano dai laboratori e trovino interesse da parte dell’industria per la realizzazione di nuove tecnologie. Con l’iniziativa rivolta alle scuole abbiamo voluto stimolare la creatività dei ragazzi e promuovere l’importanza dello sviluppo della tecnologia in un settore che ha un forte impatto sociale, come la disabilità”.
Alla mattinata sono intervenuti anche due ospiti d’eccezione. Attraverso un video, perché in Slovenia per una gara, Federico Crosara, campione paralimpico di tennistavolo, ha raccontato come la tecnologia lo abbia aiutato a sviluppare la sua passione sportiva, ma anche quanto sia di supporto nella vita di tutti i giorni.
Paolo Fiorini, già professore ordinario Dipartimento di Medicina dell’Innovazione dell’Università di Verona, fondatore e Ceo di Needleye Robotics, start up che si occupa di robotica chirurgica associata all’intelligenza artificiale, ha esortato gli studenti ad inseguire i sogni anche al di là degli studi intrapresi.