“Le mani sulla città”. OLTRE LA BARRICATA. Parla L’Opposizione “Dietro il buonismo di facciata, i poteri forti della vecchia politica con la Sinistra a farla da padrona. E qualcosa da ridire sulla scelta dell’avv. Barbara Bissoli e di Luisa Ceni...Altro che cambiamento”

Sboarina, Ferrari, Zavarise Foto Martin 18072022_CONSIGLIO COMUNALE ©DANIELA MARTIN

“Al sindaco e alla nuova giunta auguriamo buon lavoro, faremo una opposizione dura e seria ma soprattutto attenta alle competenze dei singoli assessori”.
Così inizia l’intervento questa mattina, del gruppo di opposizione che fa capo a Federico Sboarina. Assente l’ez sindaco, hanno parlato Padovani, Zavarise e Rosario Russo.
“Stupisce, innanzitutto, che non siano state assegnate deleghe importanti come i Lavori pubblici, Infrastrutture e grandi opere, ma soprattutto Edilizia privata, oltre ad aver pericolosamente diviso i Servizi sociali dal Terzo settore, che è il braccio operativo dei Servizi. Strategia o impreparazione? Questo lo capiremo presto. Certo è che il sindaco Tommasi, che già ha tenuto per sé il cda della Brennero dovrà mettere tutta la propria personale esperienza sulle delicate questioni oggi sul tavolo e che determineranno il futuro della città (Alta velocità, Variante alla Statale 12, arsenale, Arena, filobus, cantieri del pnrr, ecc.)”

“E se su questi saremo attenti a che Verona non perda nessuno dei treni già in corsa, c’è un secondo aspetto che invece è evidente da subito, e cioè la vera faccia di questa Amministrazione che svela subito quale sia il ‘cambiamento’, ben lontana dal buonismo di facciata della campagna elettorale. Dopo venti giorni di fitte trattative con i partiti, che in un momento delicatissimo di crisi economica ha di fatto messo in stallo la macchina amministrativa, il gruppo di lavoro è la somma esatta di poteri forti e della vecchia sinistra al comando. Le mani sulla città del potere economico non sono un buon inizio con pochi interessi a cui asservire lo sviluppo, invece dell’interesse di tutti”.
E qui, i consiglieri di opposizione sono entrati nel vivo. “Il vicesindaco Bissoli, sicuramente stimata professionista, è stata il legale che ha scritto l’accordo per l’albergo in via Garibaldi di Patrizia immobiliare, ma ha anche rappresentato Fondazione Cariverona nella trattativa con il Comune per la riapertura degli Scavi scaligeri. Quella stessa fondazione il cui presidente è il suocero del neo capo di gabinetto del Sindaco, avv. Perini. Un cenno lo merita anche la presenza in giunta di Luisa Ceni che è stata una delle presenze che avrebbero dovuto essere arbitro‘imparziale’ del confronto elettorale organizzato dal gruppo Athesis per il ballottaggio e subito dopo invece mette la casacca di una delle due squadre in campo. E poi c’è la massiccia presenza della sinistra di partito, che Tommasi in campagna elettorale ha fatto finta di tenere alla larga non incontrando il segretario Pd ma che invece è ben rappresentato nella sua parte più estrema, con la presenza di Benini e Bertucco, a discapito dell’ala più moderata. Dunque, il civismo è stato il cavallo di Troia per i poteri forti e la sinistra si è ben accomodata, trasformando il rassicurante giallo della campagna elettorale, in rosso acceso. E l’ideologia si è già vista anche sabato con il Gay pride, una manifestazione che in città è sempre stata autorizzata ma che non ha nulla a che fare con la concreta e sacrosanta realizzazione dei diritti civili. La presenza del sindaco Tommasi ha avallato la divisione e alzato un muro, proprio quello che il ‘cambiamento’ e il ‘dialogo’ dovevano abbattere”.