Le reazioni di Zaia e Sboarina al DPCM Il governatore: “Abbiamo chiesto all’esecutivo di coinvolgerci nell’assegnazione delle fasce di rischio. Al momento qui non ci sono le condizioni per dichiarare quella arancione”. A Verona Sboarina dichiara il coprifuoco dalle 22 alle 5. Si ferma lo sport, chiudono mostre e musei, autobus al 50% della capienza, stop nei festivi e prefestivi ai centri commerciali

“In questo momento non ab­biamo notizie sulla classifica­zione del Veneto. Ma ieri sera ho detto al governo che il con­fronto non può prescindere da un confronto con le Regioni”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia durante il consueto punto stampa. “Questa richie­sta – ha aggiunto – mi sembra sia stata accolta. Lo ha detto il ministro Boccia ed è stato confermato dal decreto del mi­nistro Speranza. La mia preoccupazione”, ha pro­se­guito il governatore, “non è il colore della fascia, ma che la fascia verde venga recepita come ‘semaforo verde'”. At­tendiamo il confronto con il governo. Abbiamo segnalato per iscritto che i modelli dei 21 parametri non tengono conto dei tamponi rapidi. Sappiamo però che se sgarriamo pas­siamo di fascia. Quella verde per­mette il mantenimento del­lo status quo, mentre passan­do ad arancione ci sono chiu­sure importanti, per andare sem­pre più in crescendo, fino al lockdown. Dipende da noi”. “Le Regioni – ha ribadito Zaia – hanno chiesto un confronto al momento di definire la fa­scia, poi che ci sia subito un decreto temporalmente colle­gato con misure economiche, e che si finanzi subito in ma­niera chiara e tempestiva il congedo parentale. C’è stata un’ulteriore richiesta su chi debba provvedere allo sgom­bero delle piazze in caso di assembramento e ci sembra che sia stata re­cepita”. E an­cora: “Ieri in giu­nta abbiamo de­­liberato la co­stituzione di un comitato di crisi per il Co­ronavirus, che farà sintesi del­le misure che prendiamo. Con­dividiamo co­sì le de­cisioni, con un board do­ve c’è un rappresentante per a­zien­da Ulss e o­spe­daliera, diri­genti centrali delle aree della sanità, sociali e Protezione civile. Siamo una squadra e dobbiamo lavorare valoriz­zando ogni profes­sio­na­lità”. Del Comitato di crisi Coro­na­virus, sono stati chiamati a far parte Luciano Flor, Direttore Generale dell’Azienda O­spedaliera di Padova, Giu­seppe Dal Ben, Direttore Ge­nerale dell’Azien­da ULSS 3 Serenissima, Patrizia Simio­nato, Direttore Generale di Azienda Zero, Patrizia Be­nini, Direttore sanitario dell’A­zienda ULSS 6 Euganea, Paolo Rosi, Co­ordi­natore del Dipartimento interaziendale fun­zionale regionale del Ser­vizio Urgen­za Emergenza Me­dica, del Suem 118 dell’A­zienda Ulss 3 e referente del­l’Area Suem del Creu, il Direttore Della Di­rezione Prevenzione, Si­curezza ali­mentare e vete­rinaria Fran­ce­sca Rus­so. Fabrizio Garbin, Direttore del­la Dire­zione Se­rvizi sociali, Luca Soppelsa, Direttore del­la Direzione Pro­tezione civile e Polizia locale, Maria Cristina Ghiotto, Diret­tore della U.O. Cure Primarie e strutture socio-sanitarie terr­i­toriali, e Paolo Fattori, Diret­tore della Struttura di Progetto Poten­ziamento Straor­­dinario della Rete Ospedaliera e Grandi Strut­ture di Cura. Rosi sarà il co­ordinatore dei lavori del Co­mitato, e l’avvocato Fran­co Botteon, coordina­tore dell’Av­vo­catura regionale sarà segre­tario e ne assicu­rerà la con­sulenza giuridica. Da parte sua il sindaco di Ve­rona Fe­de­rico Sboarina ha annunciato importanti novità che resteranno in vi­gore fino al 3 dicembre: co­­­­pri­fuo­co dalle 22 alle 5; possibilità di chiudere piazze per tutte le 24 ore, in caso di assembramenti; sport: am­messe solo competizioni na­zionali e internazionali; chiu­sura di mostre e musei; tra­sporto pubblico al 50% della capienza; chiusura nei festivi e prefestivi dei centri com­mer­ciali (tranne alimentari, far­macie); didattica a distanza per il 100% nelle scuole su­periori (tranne laboratori); università: in presenza solo i laboratori.