Le scelte infelici della formazione. L’analisi della sconfitta dell’Hellas contro la Fiorentina A partire soprattutto dalla decisione di schierare l’aitante Dawidowicz contro l’agile Ikonè

hellas stadio udali Ph Renzo Udali©

Contro la Fiorentina i gialloblù hanno rimediato il secondo ko di fila, primo del 2023 tra le mura amiche del Bentegodi, dove finora avevano ottenuto tre vittorie e un pareggio. Il punteggio di 0-3 appare un pizzico esagerato, per quanto si è visto in campo. Tuttavia è doveroso analizzare gli episodi che hanno visto protagonisti – in negativo – alcuni giocatori gialloblù, con errori risultati alla fine determinanti per l’esito finale dell’incontro.

PREGI E DIFETTI
A lasciare perplessi sono state prima di tutto alcune scelte iniziali di formazione. Infelice è risultata la mossa di schierare Dawidowicz sulle tracce di Ikonè, giocatore tecnico dotato di ben altro passo. L’aitante difensore polacco ha mostrato ancora una volta i suoi limiti, rimediando una brutta figura, alla stregua di quanto successo all’andata al giovane Coppola. Meglio è andata nella ripresa con l’inserimento di Cabal ma questa era una decisione che andava probabilmente presa prima. Una piccola tiratina d’orecchi la merita anche Hien, per una marcatura fin troppo superficiale su Cabral, in occasione del raddoppio viola. E a scombinare del tutto le carte ci ha pensato poi Lasagna, capace di divorarsi in maniera clamorosa l’occasione del possibile pareggio. L’ex attaccante dell’Udinese – preferito a Gaich per una precisa scelta tecnica – ha ancora una volta profondamente deluso. Per il giocatore, sempre più preda di una crisi di sconforto, l’uscita dal tunnel appare quasi una chimera. I fischi, per quanto ingenerosi, questa volta ci stanno tutti. A venir meno, infine, sono state ancora una volta le fasce laterali. Un Faraoni in evidente ritardo di condizione – ma non poteva essere altrimenti – e Doig, apparso piuttosto appannato, non sono riusciti a garantire nemmeno il minimo sindacale. Ora sarà importante rimboccarsi le maniche perché domenica arriva uno scontro da “dentro o fuori” contro lo Spezia. Nella partita di andata, vincendo al Bentegodi, i liguri diedero una decisa spallata alle speranze di salvezza dei gialloblù. Ora, però, sbagliare una seconda volta non sarà più consentito.

FAIR PLAY QUESTO SCONOSCIUTO
Una nota a parte merita quanto successo nel finale, in occasione della terza rete. Protagonista – in negativo – il capitano viola Biraghi che, incurante di un proprio compagno a terra, dopo un fallo subito da Gaich, ha sorpreso Montipò fuori dai pali con un calcio da fermo da oltre 50 metri. Una giocata senza dubbio meritevole di applausi. Il contesto, il punteggio di 0-2 a pochi minuti dal termine, e le tre interruzioni di gioco messe precedentemente in atto dai gialloblù in nome del fair play, ne hanno però decretato il declassamento a qualcosa che con il fair play ha veramente poco da spartire. Se il calcio deve essere anche da buon esempio, questo non lo è stato di certo.

Enrico Brigi