Dalle soluzioni tecniche e strutturali per il nuovo ospedale Mater Salutis al futuro del Ponte Principe Umberto con la sua posizione strategica per la viabilità. Due grandi opere per Legnago, il secondo Comune più popoloso della provincia di Verona con oltre 25mila abitanti, e due temi caldi di cui s’è discusso nel convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia al Centro Ambientale Archeologico di via Fermi. Durante l’evento nato in collaborazione con L.A.I.A. (Libera associazione ingegneri architetti) e patrocinato dal Comune di Legnago, le società incaricate dei progetti sull’ospedale e i professionisti ed esperti del territorio si sono soffermati sulle due strutture, «importanti sia per l’urbanistica della zona sia per l’impatto sul tessuto sociale», come rimarcato da Matteo Limoni, presidente dell’Ordine. Proprio Limoni, in apertura del convegno, ha ricordato che «l’Ospedale di Legnago è un punto di riferimento sanitario per tutti i Comuni limitrofi un bacino d’utenza di circa 200.000 abitanti ed è anche un volano economico essendo l’azienda più grande del territorio che offre lavoro a 2.600 persone tra dipendenti diretti ed esterni. Il nuovo Mater Salutis, realizzato a stralci sulla stessa sede dell’ospedale odierno, vedrà tutta una serie di interventi che saranno realizzati congiuntamente al funzionamento della struttura esistente. Ecco perché è interessante conoscere la progettazione definitiva circa la parte strutturale, quella impiantistica e quella di prevenzione degli incendi. Dall’analisi tecnica del progetto si capisce anche la direzione che l’Ulss 9 vuole dare al futuro ospedale di Legnago». Quanto al Ponte Principe Umberto, «esso collega Legnago con Porto di Legnago, la frazione più popolata del Comune circa 6.000 abitanti, dove ci sono varie scuole di ordine e grado su cui gravitano circa 3.000 studenti, quindi è molto utilizzato in particolare nelle ore di punta da autobus e mezzi privati – ha ricordato Limoni – Si tratta di un ponte che aveva problemi strutturali, così sono state fatte diagnosi e monitoraggi, da cui nascono le opere messe in atto per consolidare la struttura e le idee sui piani futuri per la sicurezza del ponte stesso». Dopo i saluti istituzionali del vicesindaco Roberto Donà e del presidente di L.A.I.A., Eugenio Bacchilega, il convegno – intitolato «Le grandi opere per Legnago: il nuovo Ospedale Mater Salutis e il Ponte Principe Umberto» – è partito dal capitolo delle «Soluzioni tecniche e informazioni progettuali in merito allo sviluppo strategico del nuovo Ospedale». Sono intervenuti, così, il presidente del Consiglio comunale, Roberto Danieli e gli esperti delle società coinvolte nel progetto che hanno illustrato la progettazione e architettonica (Viviana Valentini, Project Manager di Rpa) e strutturale (Gianpietro Locatelli, Direttore generale di Ets). Presente anche il sindaco del Comune di Legnago, Paolo Longhi. Nella seconda parte del convegno è stata la volta dell’ingegner Piergiorgio Castelar, cioè il professionista incaricato dal Comune di Legnago di seguire il monitoraggio su Ponte Principe Umberto. «A seguito delle indagini condotte negli anni sul ponte e delle informazioni raccolte, – ha spiegato – è emersa la necessità di un intervento urgente di consolidamento della fondazione della pila n. 3. Il Comune di Legnago ha quindi predisposto un progetto di risanamento, redatto nell’agosto 2023 e attualmente in fase di finanziamento e appalto. In attesa del finanziamento, è stato avviato un monitoraggio continuo, affidato alla ditta specializzata 4 Emme, per controllare eventuali cedimenti. I dati, rilevati inizialmente ogni mese e ora ogni quindici giorni, vengono analizzati e confrontati con soglie di allerta predefinite: in caso di superamento, il Comune riceve segnalazioni immediate per adottare le misure necessarie».