L’età del Ferro? LA “PARTITA DI PALAZZO BARBIERI”. Verso Verona 2022 Questa sera a Grezzana, summit di Forza Italia, che potrebbe lanciare la candidatura di Massimo Ferro. Mentre la Lega ancora “naviga a vista” e Salvini, da Roma, annuncia che “il centrodestra si è sciolto”. L’accorso su Sboarina, adesso, sembra sempre più lontano.

“Ci siamo anche noi”. Questo il senso della riunione che stasera a Grezzana vede seduti al tavolo i vertici provinciali di Forza Italia. Dal senatore Ferro al sindaco di Bosco Chiesanuova Melotti, coordinatore provinciale del partito. “Stasera esprimeremo una linea chiara in vista delle elezioni di Verona 2022”,filtra da un forzitalista della prima ora. “Perchè finora tutti hanno pensato a noi soltanto come appoggio, come fossimo fuori dai giochi. Ma non è così. E quello che sta succedendo a Roma lo dimostra”. L’IPOTESI. Lo scenario è chiaro. Mentre a Roma Salvini ufficializza “lo scioglimento del centrodestra”, che non può non avere ricadute anche su Verona, Forza Italia è pronta a calare l’asso. Si chiama Massimo Ferro, senatore, uomo di punta del partito, grande esperienza politico-amministrativa (tra l’altro, è già stato a suo tempo sindaco di Caldiero, oltrechè presidente dell’Aeroporto). Ferro è abile tessitore, non ama le luci della ribalta, ma potrebbe essere pronto a uscire allo scoperto “perchè Verona ha bisogno di personalità forti, di un’amministrazione che la porti fuori dalle secche di questi ultimi anni” aveva dichiarato a suo tempo. Una linea, la sua, condivisa in pieno dal partito, che non ha mai condiviso l’idea di ricandidare Sboarina, col quale i rapporti sono “gelidi”, come assicura la “gola profonda”. “Ci ha escluso da qualsiasi dialogo, non abbiamo mai capito perchè”. “VOGLIAMO CONTARCI”. In più, anche questo va detto, Forza Italia potrebbe scegliere di proporre Massimo Ferro come candidato sindaco, al tavolo con la Lega che resta ovviamente l’interlocutore privilegiato. “Perchè dovremmo essere sempre subalterni?” dicono in Forza Italia. “Se cerchiamo un candidato forte, noi l’abbiamo…”. In più, presentarsi alle trattative con un nome come Ferro potrebbe anche convincere la Lega ad accettare, pur di sciogliere, definitivamente, quel che resta del filo sottile che ancora l’unisce a Fratelli d’Italia e a Sboarina. LO SCENARIO. A questo punto, sono quasi del tutto sfumate le possibilità che il centrodestra appoggi in toto Sboarina. Il sindaco in carica può contare oggi sull’appoggio di Battiti e Verona Domani, ma gli sviluppi di questi ultimi giorni rendono estremamente nebuloso il futuro. Il centrodestra potrebbe proporsi diviso tra tre candidati: Sboarina appunto, Flavio Tosi e il “terzo incomodo” (Ferro o un candidato leghista, Mantovanelli favorito). In questo senso, il primo turno diventerebbe una sorta di “riscaldamento”, in cui tutti si contano per poi andare al ballottaggio. E Flavio Tosi continua, in silenzio, a guadagnare punti. Fino a qualche giorno fa si diceva, ballottaggio Sboarina-Tommasi. Ora i bookmakers non sono più così sicuri…