L’Hellas è più abituata a combattere. Il doppio ex Di Gennaro: ”Può succedere qualsiasi cosa”. Anche un pari è importante

hellas stadio udali Ph Renzo Udali©

Per chi è cresciuto nella Fiorentina, arrivando a indossare la casacca viola anche in Serie A, Giancarlo Antognoni ha sempre rappresentato il modello da imitare. E quando usciva un talento dal vivaio si è sentito spesso parlare di ”nuovo Antognoni”. Così è stato anche per Antonio Di Gennaro, fine e talentuoso centrocampista, che dopo l’esordio con la Fiorentina ha trovato la sua consacrazione con la maglia dell’Hellas Verona, diventando protagonista nella conquista di un memorabile scudetto. «Antognoni ha sempre rappresentato per me, ma anche per molti altri, un punto di riferimento – sono le sue parole – anche se poi io ero una mezzala e regista lo sono diventato solo a Verona». Anche altri ex gialloblù hanno vissuto, almeno in parte, le stesse sensazioni. «Non dimentichiamo Luciano Bruni – aggiunge – ai tempi della Primavera definito da Renzo Ulivieri ”il professore” e anche Gigi Sacchetti, un centrocampista soprattutto di corsa e quantità. Eravamo comunque tutti giocatori con caratteristiche diverse». Fiorentina e Verona si trovano quest’anno in fondo alla classifica, rispettivamente ultima e penultima. Una situazione, almeno per quanto riguarda la squadra viola, difficile da spiegare. «La società viola quest’anno ha speso molto, la cifra più alta da quando c’è Commisso – sottolinea – mettendo le basi per un progetto importante assieme a Stefano Pioli. I risultati, tuttavia, in questo momento sono sotto gli occhi di tutti. Ci sono, evidentemente, problemi fisici, mentali e, forse, anche a carattere di spogliatoio. A peggiorare la situazione – aggiunge – anche il fatto che i viola non hanno a mio avviso la predisposizione per affrontare un torneo dove bisogna lottare con il coltello tra i denti per non retrocedere. In ogni caso, ora, anche dopo il cambio di allenatore, non ci sono più alibi per nessuno». Anche i gialloblù, però, non sono da meno. «Il Verona – afferma – non merita la classifica che ha, dovrebbe avere qualche punto in più. In questo scorcio di campionato ha dimostrato di essere una squadra viva, provvista di carattere e determinazione. Cito, per esempio, le gare disputate contro Roma, Inter e Juventus. Ha un buon assetto difensivo e, inoltre, può contare su alcuni profili molto interessanti come Belghali e Giovane, senza dimenticare Orban al quale nelle ultime partite è stato preferito Mosquera». Secondo alcuni questa mossa di Zanetti ha consentito alla squadra di trovare un miglior assetto. «Sicuramente – afferma – perché Mosquera è un attaccante molto fisico, bravo a tenere palla per far salire la squadra e fondamentale nell’aprire gli spazi. Una scelta, questa, che ha consentito alla squadra di trovare un miglior equilibrio, soprattutto a livello offensivo». Nello scontro diretto di domenica nessuna delle due vorrà perdere. I viola, in particolare, in caso di insuccesso rischiano, oltre che una feroce contestazione, anche di compromettere ulteriormente la loro stagione. «Siamo sempre alla quindicesima giornata, il campionato è ancora lungo ma da adesso in poi ogni partita inizia a contare sempre di più. Serve rimanere attaccati al treno salvezza, sapendo che poi i mesi di febbraio e marzo diventano decisivi. La Fiorentina è una squadra in balia di sé stessa che domenica deve assolutamente vincere. Il Verona, dal canto suo, può disporre di due risultati su tre nel senso che anche un pareggio sarebbe importante. I gialloblù, inoltre, conoscono bene il proprio obiettivo visto che l’Hellas negli ultimi anni è sempre stata una squadra abituata a combattere per non retrocedere e quindi, da questo punto di vista giocatori, società e ambiente sono già ”allenati”. Il calcio, poi, è imponderabile. Può succedere qualsiasi cosa».