L’inflazione cala, ma occhio al prezzo. I dati statistici parlano di un rallentamento A Verona però la media dei prezzi al consumo è in crescita e supera quella nazionale

I dati statistici parlano di un rallentamento della crescita dell’inflazione, sia a livello locale che nazionale. L’Amministrazione sta monitorando l’andamento dei costi attraverso l’iniziativa ‘Occhio al prezzo’, partita da ottobre su tutto il territorio cittadino.
Dopo un costante aumento, che ha portato lo scorso anno a Verona un innalzamento rispetto al 2021 di quasi 7,5 punti percentuali, i dati statistici evidenziano come da novembre a dicembre 2022 si sia registrato un primo rallentamento, con un calo percentuale dello 0.5%. I dati sono stati illustrati dall’assessore alla Statistica Federico Benini insieme al presidente Commissione comunale di Controllo Prezzi ISTAT Franco Bressan e al vicepresidente Maurizio Framba. Presenti i commissari Davide Veneri in rappresentanza della Confcommercio Verona, Flaviano Bonetti in rappresentanza della CISL e Emiliano Bamonti in rappresentanza della CCIAA di Verona.
Progetto ‘Occhio al prezzo’. Da ottobre 2022 grazie ad un’apposita campagna informativa ideata dal Comune per mantenere aggiornata la cittadinanza sulle variazioni dei prezzi, è iniziato un nuovo percorso di educazione dei consumatori ad una spesa più consapevole. A Verona si punta così ad accrescere le informazioni in possesso alla popolazione, con una diffusione capillare, a cadenza mensile, della top ten dei ribassi e dei rincari a tavola.
Variazione prezzi dicembre. Da dicembre 2021 a dicembre 2022 registrata una costante crescita dei prezzi al consumo, con una media a Verona sempre superiore a quella nazionale. A dicembre 2021 la percentuale era di +4% a Verona e di +3,9% in Italia, un dato in crescita fino ad ottobre 2022 quando si è registrato il livello massimo pari a un +12,4% nella città scaligera e un +11,8% a livello nazionale. Da ottobre a dicembre i dati hanno iniziato una lieve riduzione fino ad arrivare, per la prima volta nel corso dello scorso anno, ad un pareggio dei valori locali e nazionali sul +11,6%. In particolare, a dicembre i prezzi dei Beni alimentari su base annua sono in calo (da +14,1% a +12,9%; a livello nazionale da +13,2% a +12,8%).
La maggiore flessione riguarda i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +13,3% a +9,5%; a livello nazionale da +11,4% a +9,5%), della Frutta fresca e refrigerata (da 11,5% a 8,5%; a livello nazionale da +6,9% a +4,2%) e dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +18,5% a +7,0%; a livello nazionale da +14,8% a +7,0%).
Ancora in crescita su base annua i prezzi degli Alimentari lavorati (da +14,3% a +14,8%; in linea con il nazionale che da +14,3% a +14,9%).
Prodotti con prezzi in salita e in calo a dicembre. Crescono: yogurt +3,8%, cereali per colazione +3,6%, latte in tero +3,2%, conservato +3,2%, riso +3,1%, cioccolato +2,9%, cacao e coccolato in polvere +2,6%, patate +2,5, succhi di frutta e verdura +2,4%, alimenti per bambini +2,1%.
Calano: frutti di mare surgelati -4,5%, vegetali freschi o refrigerati -1,9%, pasta secca – pasta fresca e preparati di pasta -1,4%, pesci freschi o refrigerati -1,4%, uova -1,4%, salse e condimenti -1%, altro oli alimentari -0,8%, altri prodotti a base di cereali -0,7%, patatine fritte -0,6%, frutta secca, essiccata e noci -0,5%.