L’intervista. Scusi Bozza, adesso come giocherà? "Manterrò la mia linea a Verona e a Venezia cercherò sintesi per il bene della città"

Non soffre di crisi d’identità, questo è poco ma sicuro. Nè avverte il peso di questo “doppio ruolo” che la politica sembra assegnargli. Alberto Bozza ha l’animo leggero di chi ha vinto una bella sfida e adesso se la vuole giocare a testa alta. Dopo aver corso a testa bassa “assieme agli altri leoni di Forza Italia”. Dice proprio così, “leoni”, per spiegare bene che cosa è stata la campagna elettorale.
“Un esempio? Gli altri avevano solo da issare le vele, il vento l’avevano già alle spalle, soffiava per loro. Noi, abbiamo dovuto soffiarci dentro, alla nostra vela, issata su una scialuppa sballottata di qua e di là. La differenza era netta, avercela fatta vale doppio. Anzi, triplo.”

Perchè?
“Perchè i nostri voti andrebbero per questo triplicati. Altri non hanno fatto fatica, si sa come vanno le cose in questi casi. Hai il simbolo, ti votano per forza”.

Beh, ma Bozza aveva il simbolo di Forza Italia…
“Sì, vero anche quello. Ma era un simbolo che aveva poco più del 2 per cento e non si sapeva come sarebbe andata. La realtà è che abbiamo fatto una scelta difficile e, per fortuna, i vertici di Forza Italia ci hanno creduto. Ma c’è tuttoun percorso e un progetto da riprendere in mano e riproporre”.

Quando dice “abbiamo”, pensa a…
“Beh, a Flavio Tosi, chiaro. Lui è il riferimento del progetto che è ripartito e che adesso deve continuare. Per essere credibili, dobbiamo dare profondità al discorso che abbiamo iniziato e sul quale abbiamo trovato larga convergenza in tutta la provincia. Questo è quello che vogliamo, al di là del primo obiettivo che abbiamo centrato”.

Prospettiva, Verona 2022, come dice Tosi…
“Sì, prospettiva Verona 2022, sicuro. Ma non solo quello. Noi vogliamo riproporre il modello di un’area moderata, più pragmatica e meno populista. Vogliamo riprendere il filo con quell’area ora lasciata scoperta, perchè l’asse si è spostato eccessivamente a destra. Lì, si può costruire un progetto importante, almeno quello è quanto è emerso dai nostri viaggi in tutta la provincia”.

Perchè Forza Italia ha perso il suo peso specifico?
“Non certo per aver abbandonato le sue idee e le sue battaglie, che restano quelle di sempre. Piuttosto, per il mancato rinnovo delle persone che queste idee devono portare avanti. C’è un vuoto da colmare, il primo passo era questo. E l’abbiamo fatto”.

Bozza, lei ha un ruolo diverso a livello comunale e a livello regionale. Come giocherà questa partita?
“So che molti hanno segnalato questo, come un’anomalia. In opposizione a Verona, in maggioranza a Venezia. In realtà è una contraddizione solo apparente, perchè sono due piani completamente distinti”.

Cioè?
“Cioè, noi abbiamo riconosciuto in Luca Zaia qualità di amministratore che andavano appoggiate. E l’abbiamo fatto. Lo dicono i fatti, lo dice la sua amministrazione di questi anni. A Venezia il mio compito rmarrà questo, con l’obiettivo di fare per Verona le battaglie che servono. Cercherò la sintesi con gli altri eletti veronesi, per ridare a Verona quella centralità che negli anni ha perduto”.

E a Verona?
“A Verona il discorso è diverso. Noi non riconosciamo a Sboarina le qualità che deve avere il sindaco di questa città. Non siamo contro di lui, siamo per un’amministrazione diversa, che rimetta in moto la città, bloccata, probabilmente, anche da lotte interne. Il mio ruolo qui non cambierà di certo, ma non è in contraddizione con la mia presenza a Venezia”.

Morale della favola?
“Noi siamo qui, disposti a collaborare con tutti, nell’interesse della nostra città. Che merita un’amministrazione diversa. Punto”.
R.Tom.