Lo Stato dispone gli aiuti alle famiglie – di Marco Vantini Le domande si potranno presentare dal primo gennaio 2022. Tutte le novità introdotte

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera allo schema di decreto legislativo che introdurrà l’assegno unico dal 2022, ovvero un sostegno dello Stato a tutte le famiglie con figli, dagli incapienti ai benestanti. Una volta passato al vaglio delle commissioni parlamentari, l’assegno dello Stato accompagnerà i figli dal settimo mese di gravidanza e fino a 21 anni, a patto che studino, facciano tirocini con redditi minimi o siano impegnati nel servizio civile universale.
Le domande si potranno presentare dal primo gennaio 2022, per un periodo che andrà da marzo a febbraio dell’anno successivo. Mentre ora gli assegni familiari vanno da luglio a giugno dell’anno dopo sarà concessa una proroga fino a fine febbraio per allineare l’assegno temporaneo per gli autonomi a queste nuove scadenze.
Insieme alla domanda, a differenza dei vecchi assegni parametrati al reddito, andrà presentata anche la dichiarazione Isee, ma chi non la presenta riceverà comunque l’assegno al minimo. Potranno richiederlo tutti i residenti da almeno due anni, compresi i cittadini extracomunitari.
Gli importi saranno parametrati all’Isee: due in linea generale i limiti individuati, sotto i 15mila euro di Isee per avere il massimo dei benefici, oltre i 40mila per avere comunque almeno il minimo. Nessuna famiglia, se vorrà, resterà quindi fuori dal contributo che andrà dai 50 ai 175 euro al mese, che scendono da 25 a 85 euro per i figli tra i 18 e i 21 anni.
Sono previste una serie di maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili, ma si terrà conto anche del fatto che entrambi i genitori lavorano. Una maggiorazione ad hoc pari a 20 euro al mese indipendentemente dall’Isee, andrà alle giovani mamme under 21.
A partire dal terzo figlio è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee, mentre i nuclei con quattro figli o più è prevista un’ulteriore maggiorazione forfettaria da 100 euro al mese. Se entrambi i genitori lavorano e l’Isee è basso, si avranno altri 30 euro in più, che si azzerano oltre i 40mila euro.
Gli importi previsti: un nucleo con Isee fino a 15mila euro riceverà 175 euro al mese con 1 figlio, 350 con due, 610 con tre e 970 con 4 che diventano 1.090 euro al mese se entrambi i genitori lavorano (30 euro per 4 figli, 120 euro in più).
A questa cifra vanno aggiunti i 20 euro al mese a figlio in caso di mamma under 21. I nuclei che superano i 40mila euro di Isee invece riceveranno 50 euro al mese con un figlio, 100 euro con due figli, 165 euro con tre figli, 330 euro con 4 figli. Anche in questo caso vanno aggiunti i 20 euro a figlio se la mamma ha meno di 21 anni mentre non opera la maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori. Le famiglie con figli disabili riceveranno l’assegno unico senza limiti di età dei figli. Per i minorenni si riceveranno 105 euro al mese in più in caso di non autosufficienza, 95 euro in caso di disabilità grave e 85 euro in caso di disabilità media. In presenza di maggiorenni disabili e fino a 21 anni si riceveranno 50 euro al mese in più (che si sommano all’assegno previsto tra i 18 e i 21 anni) mentre oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee che andrà da 85 a 25 euro al mese.

*presidente Solori