“La nuova residenza universitaria di via Mazza rappresenta un progetto sociale importante: dare casa a studentesse e studenti. Questo significa offrire pari opportunità, inclusione e accesso reale allo studio universitario. È questo il cuore del nostro impegno. L’Università di Verona è un luogo di conoscenza, ricerca e innovazione ma è anche un luogo aperto a tutte e tutti, capace di dare ascolto e risposte ai bisogni delle persone e il nuovo studentato con i suoi 128 posti letto ne è esempio concreto. Ringrazio profondamente il Ministro per il suo costante impegno per il sistema universitario e per aver creduto nel nostro Ateneo. Verona oggi è sempre più una città Universitaria vera, viva, inclusiva come desideravo all’inizio del mio mandato”. Così il rettore Pier Francesco Nocini al termine del sopralluogo sui cantieri in corso all’ex collegio nel quartiere di Veronetta. Il cantiere, lo ricordiamo, interessa una superficie di oltre 3 mila metri quadrati, composti da un ex collegio/educandato, realizzato nel 1938 e ampliato nel 1965, e dal cortile interno. Dal canto suo la vicesindaca Barbara Bissoli ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione “a partire dall’organizzazione dell’ufficio SUAP-SUEP che ha una corsia preferenziale per gli studentati, ragione per cui i lavori che riguardano la ristrutturazione dell’edificio in via Mazza sono partiti con rapidità e sono a uno stato avanzato. L’attenzione dell’amministrazione non è focalizzata solo sull’aspetto edilizio dell’emergenza abitativa degli studenti che è uno dei punti recepiti nelle strategie di sviluppo della città contenuti nel preliminare del Pat, ma mira a infrastrutturare con razionalità la città universitaria affinchè sia connessa sotto il profilo della intermodalità, accogliente e attrattiva”. L’assessora regionale all’istruzione Valeria Mantovan ha ricordato che il “tema dei posti letto è sentito non solo in Veneto ma in tutte le Regioni. Con i suoi 128 posti letto, questa struttura di Verona non è solo una risposta concreta alla crescente domanda abitativa degli studenti fuori sede, ma un simbolo del nostro impegno a garantire opportunità di crescita ed emancipazione ai giovani”. Per la presidente del consiglio studentesco Irene Lupi “La costruzione di questo nuovo studentato rappresenta un passo avanti concreto per la tutela del diritto allo studio. La nostra mobilitazione, che ci ha visti piantare tende davanti all’Università per giorni e notti, insieme al confronto con la Ministra durante l’inaugurazione dell’a.a. 2022/2023, ha portato a un primo risultato nella lotta per un’istruzione davvero accessibile. Continueremo a esserci affinché questo diritto sia garantito a tutte e tutti, a partire dalle residenze universitarie. Un sentito ringraziamento va a tutti gli attori coinvolti, che hanno contribuito a inaugurare un modello di residenzialità pubblica che speriamo possa crescere ancora”.