Lorenzoni guanto di sfida a Zaia Cinque uomini e quattro donne per una conferenza di denuncia e di proposta

foto di Renzo Udali

Arturo Lorenzoni, l’anti Zaia, candidato presidente alla Regione Veneto, davanti all’ospedale di Borgo Trento ha presentato le candidate e i candidati della lista provinciale per “Il Veneto he vogliamo”.
Il luogo scelto dalle 5 donne e 4 uomini del territorio veronese non è stato casuale: all’ospedale di Borgo Trento si continua a non nascere dopo i casi di citrobacter e la sanità è punto primario e centrale nel programma del Veneto che vogliamo (Vcv). Un programma in cui si denunciano le criticità regionali e si indicano proposte di risoluzione concrete. Perché è questo che deve fare la politica ed è con questo intento che i 9 candidati di Il Veneto che vogliamo, movimento civico e popolare, hanno scelto di concorrere alle elezioni del 20/21 settembre. Conferenza di denuncia e proposta. La denuncia di un sistema sanitario che anni di amministrazioni regionali di destra hanno indebolito e privatizzato a danno di un sistema sanitario pubblico che ha salvato la regione dal Covid-19. Mostrando come occorra rinforzare la sanità pubblica, stabilizzandone il lavoro, rilanciando i territori e le usl, collegando la salute alle politiche ambientali. Davanti ai bisogni inascoltati delle famiglie sempre più segnate dalle diseguaglianze sociali, i 9 candidati del Vcv propongono un’attenzione maggiore alle figure di cura e ai servizi per anziani e disabili; l’istituzione di fondi e luoghi capaci di rispondere a fragilità sociali, violenze sulle donne, mancanza di politiche abitative e di sostegno economico. Perché se è vero che viviamo una crisi economica importante, non possiamo pensare che a pagare siano sempre le stesse classi sociali, o che la mancanza di una politica economica che guarda al sociale sia motivo per aumentare l’acredine nei confronti delle presenze migranti e straniere presenti sui territori. Questa la lista veronese del Veneto che Vogliamo a Verona – 5 donne e 4 uomini – in rigoroso ordine alfabetico e alternanza di genere: Francesca Bragaja (Verona), sindacalista, femminista, impegnata a difesa dei diritti, della Terra e dei territori; Riccardo Anoardo (Fumane), consigliere comunale, imprenditore e attivista ambientalista; Jessica Cugini (Verona), giornalista del “Piccolo Missionario” e “Nigrizia” per Fondazione Nigrizia onlus; Michele Bertucco (Verona), impiegato, consigliere comunale, già presidente Legambiente Veneto e Legambiente Verona; Barbara Gelmetti (Costermano), consigliera comunale, impiegata in azienda di informatica; Vasco Carradore (San Bonifacio), già consigliere comunale, impiegato tecnico pensionato, attivista punto di riferimento per le questioni legate alla TAV tra Verona e Vicenza; Donatella Ramorino (Legnago), insegnante, già assessora all’urbanistica, mobilità, politiche del territorio, sociale e salute; Carlo Piazza (San Martino BA), medico psichiatra psicoterapeuta, già primario ospedaliero, attivista contro le discriminazioni sociali; Laura Tarantino (Villafranca), assistente dir. commerciale e marketing.