II Sestante di Veneto Lavoro è il report di riferimento per l’analisi congiunturale del mercato del lavoro regionale e contiene tutti i dati sull’andamento dell’occupazione in Veneto con dettaglio contrattuale, settoriale e territoriale. Rispetto alla Bussola, pubblicata con cadenza mensile e focalizzata sulle principali tipologie contrattuali, offre un’analisi più completa dei dati desumibili dal Sistema informativo del lavoro veneto (SILV), comprendendo anche quelli relativi al settore pubblico e specifici approfondimenti su base provinciale, oltre a una panoramica dei principali indicatori occupazionali Istat regionali e provinciali. Nel secondo trimestre 2025 la domanda di lavoro dipendente si mantiene pressoché stabile rispetto al 2024 e il bilancio occupazionale risulta positivo (+51.300 posizioni di lavoro dipendente) e in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante il recupero del periodo aprile-giugno, tuttavia, nella prima metà dell’anno si conferma il rallentamento della crescita occupazionale, con un calo delle assunzioni pari al -2% rispetto allo scorso anno e un saldo positivo (+78.100) ma inferiore sia al livello registrato nel 2024 (+80.600) che a quello del 2023 (+88.600). In particolare, il bilancio del trimestre è positivo ma inferiore allo scorso anno in agricoltura e nell’industria, dove a incidere è soprattutto l’andamento negativo del made in italy. Fa eccezione il metalmeccanico che, come a inizio anno, mostra un significativo recupero. Per quanto riguarda il terziario, il saldo trimestrale si dimostra in miglioramento grazie soprattutto all’accumularsi delle attivazioni per l’avvio della stagione turistica. Come diretta conseguenza delle dinamiche settoriali, il bilancio del secondo trimestre 2025 è positivo e migliore rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente nelle province di Verona (+15.300) e Venezia (+30.300). A Belluno (+1.100) e Vicenza (+1.300) il saldo del periodo si mantiene sostanzialmente in linea con quello registrato nell’anno precedente, mentre è in flessione, seppur sempre positivo, nelle province di Padova (+1.200), Rovigo (+1.800) e soprattutto Treviso (+400), dove pesa, in particolare, la riduzione della domanda di lavoro in alcuni ambiti del comparto industriale. In crescita lavoro intermittente e tirocini, stabile il lavoro domestico, in lieve contrazione il lavoro parasubordinato nonostante la crescita dei rapporti di lavoro in ambito sportivo a seguito della recente riforma. In base ai dati Istat, nel secondo trimestre 2025 in Veneto si contano 2,2 milioni di occupati, 69.000 persone in cerca di lavoro e circa 850.000 inattivi nella fascia d’età 15-64 anni. Il tasso di occupazione del trimestre è stabile al 61,1%, quello di disoccupazione scende al 3% e quello di attività è pari al 70,2% per gli uomini è al 55,8% per le donne. Nel Sestante anche un’analisi del contesto economico internazionale, nazionale e regionale, caratterizzato dal persistere di forti tensioni geopolitiche e dalla contrazione dell’export, dopo il rimbalzo degli scambi con l’estero che ha caratterizzato la prima parte dell’anno per effetto di un anticipo della domanda da parte del mercato statunitense in vista dell’introduzione dei dazi. Con riferimento al Veneto, l’industria manifatturiera risente ancora di un clima di debolezza e incertezza della domanda, con importanti ripercussioni nell’andamento della produzione soprattutto nei comparti del legno e mobile, gomma e plastica, e mezzi di trasporto.