Torna sul palco del Teatro Modus / degli Orti in Via Re Pipino una delle produzioni di Teatro Impiria, compagnia di casa Modus: ”Gissa Maissa” va in scena sabato 6 dicembre alle 21 e domenica 7 dicembre alle 18. Lo spettacolo firmato da Raffaello Canteri con scene, musiche e regia di Antonio Canteri e la direzione artistica di Andrea Castelletti è interpretato da Chiara Rigo, Sergio Bonometti e Guido Ruzzenenti come voce narrante. La storia è ambientata in Lessinia, oltre settecento anni fa, quando nei suoi boschi arrivano i cimbri, uomini e donne di montagna con la loro lingua derivante dal germanico, ostica e incomprensibile al resto dei veronesi. In una narrazione fra onirismo e mistero, in questa natura abitata da figure fantastiche come ”fade”, orchi e ”anguane” (le dee dell’acqua), Konrad, uomo di montagna in pieno contatto con la natura, incontra Gissa Màissa, una fada, e i due si innamorano perdutamente. Gissa educa il montanaro al vivere civile, gli insegna il canto, la danza e il sapere, in un’atmosfera magica dove le parole diventano cose, realtà. Ma nelle mani umane di Konrad questi tesori saranno trasformati dal suo egoismo, fino a un triste inaspettato sconvolgimento. «La favola di Gissa Maissa e del suo uomo può essere letta anche come parabola del progresso e della disillusione» commenta il direttore artistico Andrea Castelletti, «come metafora del vivere civile, come viaggio intorno all’uomo e alle sue vicissitudini. E in questo senso quest’ultimo lavoro di Canteri, apparentemente così lontano dai suoi temi consueti, non si discosta poi molto dalla sostanza fondante delle sue opere teatrali. Al centro vi è sempre l’uomo ‘alla ricerca di una vita migliore’». Il testo è opera appunto di Raffaello Canteri, compianto giornalista e scrittore che tanto si è dedicato alla Lessinia e ai suoi cimbri da esserne ricordato come il cantore. Insegnante di Filosofia nei licei, nella seconda parte della sua vita Canteri si dedica alla scrittura e al giornalismo, soprattutto di teatro. Pubblica il primo romanzo ”Un ponte per Luca” nel 1984, poi alcuni saggi politici e, infine, si concentra sulla storia locale, vicende piccole del popolo cimbro. Da qui nascono gli ultimi libri: ”Il pane dei cimbri”, ”L’arciprete”, ”Case di ciottoli”, ”Malaspina” e ”Il ponte sugli oceani”, che ripercorre le vicende degli emigranti dalla Lessinia. «Come sapeva bene fare, – conclude Castelletti – anche questa volta la penna di Raffaello Canteri parte da una storia locale per raccontare moti e vicende umane universali».
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