Marmomac tra tecnologia e cultura Il principale evento internazionale dedicato al settore lapideo avrà uno sguardo cosmopolita

Marmomac si prepara a inaugurare la sua 59ª edizione, confermandosi la manifestazione leader a livello internazionale per la filiera della pietra naturale. Con oltre 1.400 espositori provenienti da più di 50 Paesi e una community globale composta di oltre 50.000 operatori e professionisti da 150 nazioni (dati 2024), la manifestazione consolida il proprio ruolo di piattaforma strategica per il settore, punto di incontro tra imprese, progettisti, istituzioni e operatori da tutto il mondo.
In un contesto in cui l’Italia continua a rafforzare la propria leadership a livello mondiale, mantenendosi nella top 3 di tutte le categorie della filiera, con il primato assoluto nel settore macchinari e tecnologie, Marmomac apre ufficialmente il percorso verso la rassegna, in programma a Verona dal 23 al 26 settembre 2025, con una conferenza stampa a Dropcity. Il laboratorio urbano milanese fondato da Andrea Caputo è stato scelto da Veronafiere perché sede della prima materioteca italiana, che – situata nei tunnel dei Magazzini Raccordati sotto la Stazione Centrale di Milano – si propone come una risorsa pubblica e accessibile, dedicata alla ricerca sui materiali e alla sperimentazione progettuale. Uno spazio nato per immaginare nuovi modelli di progettazione in risposta alla crisi sistemica e oggi riconosciuto come polo d’innovazione per l’architettura e il design contemporaneo.
Alla presentazione sono intervenuti, in un talk moderato dalla giornalista Federica Sala, il management di Veronafiere con il presidente Federico Bricolo, il direttore generale Adolfo Rebughini, l’exhibition manager dell’area b2b Valeria Santolin, l’event manager Marmomac Francesca Zivelonghi, il direttore artistico The Plus Theatre Giorgio Canale e Davide Fabio Colaci, docente Politecnico di Milano, tra i protagonisti dei nuovi talk.
Il viaggio nella filiera della pietra naturale parte dalla materia: Marmomac nasce come evento in cui la pietra viene raccontata nelle sue molteplici vite, dal blocco grezzo all’opera finita, valorizzando le identità territoriali, i distretti produttivi e il sapere che accompagna il processo di trasformazione. Blocchi, semilavorati, lastre e design, come ogni anno, vanno a formare una spettacolare installazione naturale, dove la monumentalità dell’elemento è al centro. Quest’anno, a 15 anni dalla sua prima presentazione alla Biennale del Cinema di Venezia, Marmomac ha scelto, inoltre, di celebrare la pietra e la sua bellezza naturale con un programma di proiezioni giornaliere de “Il Capo”, di Yuri Ancarani, interamente girato in una cava di marmo. Dai rumori in cava nasce anche la prima playlist dedicata ai suoni del marmo. Dall’estrazione del blocco, alla segagione, fino al lavoro in laboratorio, questa inedita colonna sonora non solo racconta le varie fasi della sua lavorazione, ma anche l’essenza stessa della manifestazione.
Tra i pilastri di Marmomac, dal 1998, è Marmomac Academy: punto di riferimento per l’aggiornamento professionale e il dialogo multidisciplinare.