Maxi-sanzione per la ditta agricola veronese

Proseguono i controlli dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nell’ambito delle ordinarie attività di polizia economico-finanziaria di prevenzione e contrasto al lavoro nero, in occasione della vendemmia 2023; questa volta è stata controllata un’altra azienda agricola nei colli Berici riscontrando l’impiego di manodopera “in nero”. 

Più nel dettaglio, una pattuglia della Tenenza di Noventa Vicentina è entrata in azione in un vigneto di proprietà di un’azienda agricola di Lonigo (VI) all’interno del quale era in corso la vendemmia da parte di un’azienda vitivinicola della vicina provincia veronese, rilevando che il 75% del personale impiegato (riconducibile appunto all’azienda veronese), di origine extra-comunitaria, prestava la propria attività lavorativa in totale assenza di qualsiasi rapporto di lavoro regolare e, dunque, in assenza di una reale tutela assicurativa, assistenziale e previdenziale. 

Al momento dell’accesso nel vigneto, sono stati identificati 3 (tre) lavoratori extra-comunitari risultati completamente “in nero”; i successivi accertamenti hanno permesso di appurare che gli stessi, originari dell’Albania, erano muniti solamente di visto turistico (e, pertanto, non potevano in alcun modo lavorare nel territorio italiano). 

Nei confronti del titolare dell’azienda agricola veronese sarà notificata una maxi-sanzione totale di € 12.960,00, con sospensione dell’attività ai sensi del D.Lgs. 81/2008; inoltre è già stata informata la Procura della Repubblica di Vicenza, per i risvolti penali della vicenda, ai sensi del D.Lgs. 286/1998 (c.d. “Legge Bossi/Fini”). 

A pochi giorni dai controlli eseguiti in Barbarano Mossano (VI), nel corso della vendemmia del 2023, ancora una volta l’attività della Guardia di Finanza berica è stata indirizzata a contrastare il lavoro sommerso per tutelare i diritti dei lavoratori e degli imprenditori onesti e rispettosi della legalità, nonché per evitare che importanti risorse vengano sottratte alle casse dello Stato a danno della collettività. 

Si rappresenta che la denuncia è stata fatta d’iniziativa da parte della polizia giudiziaria e che, per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.