Medico di famiglia in pensione A Sorgà sono circa 1.500 i cittadini privi di servizio

“Con il pensionamento di uno dei due medici di famiglia che servivano il territorio di Sorgà, sono circa 1.500 i cittadini che sono rimasti privi di un servizio fisso ed essenziale. Tutto questo in un contesto di costante aumento dell’età media e dunque dei bisogni di prevenzione e cura delle persone. Come pensa di intervenire la Regione per far fronte a questa emergenza?”.
A chiederlo con un’interrogazione rivolta all’assessore alla sanità, è la consigliera regionale del Pd Veneto, Anna Maria Bigon.
“Ad aggravare la situazione – incalza l’esponente dem – sono le carenze del servizio di trasporto pubblico, non in grado di garantire un collegamento costante con i Comuni vicini. L’amministrazione comunale si è prontamente attivata presso l’Ulss per arrivare in tempi rapidi ad una soluzione, anche favorendo la predisposizione di un servizio di medicina distrettuale presso l’ambulatorio ospitato nel parco comunale ‘La Saggina’. È indispensabile che dai vertici regionali giunga una risposta chiara”.
Da parte sua il vicesindaco di Sorgà, Mario Sgrenzaroli, aggiunge: “Ci auguriamo di ricevere risposte soddisfacenti attraverso questa interrogazione. Purtroppo Sorgà è collocata in posizione periferica rispetto ad ospedali e Pronto Soccorso ed i mezzi pubblici non sono in grado di sopperire alla richiesta degli anziani che si devono spostare per visite specialistiche ed esami. L’Auser locale è la nostra ancora di salvezza con 5 auto e oltre 20 volontari attivi ed aiuta molto a limitare i gravi disagi. Volontari che percorrono 62000 km all’anno. Ma servono risposte concrete per porre rimedio a questa difficile condizione”.