Meteo “estremo”. Grandinata a macchia di leopardo Violenti temporali si sono abbattuti su diversi Comuni della Provincia portando grandine e piogge intense. I chicchi, caduti a macchia di leopardo, hanno imbiancato le strade e i campi tanto da far sembrare che fosse nevicato. Si contano i danni

Violenti temporali si sono abbattuti mercoledì nel tardo pomeriggio su diversi comuni della provincia di Verona, portando con sé grandine e piogge intense. I chicchi, caduti a macchia di leopardo, hanno imbiancato le strade e i campi tanto da far sembrare che fosse nevicato. Le zone più colpite sono state Sommacampagna, Angiari, Dossobuono, San Bonifacio e Belfiore – già duramente provate dalle recenti ondate di maltempo – ma segnalazioni arrivano anche da Isola Rizza, Pescantina e dalla Valpolicella e comune di Verona. Il periodo attuale è particolarmente delicato poiché sono ancora in campo diverse colture, quali frutta (mele e kiwi soprattutto) e uva. Secondo Condifesa Verona CODIVE, il Consorzio che si occupa di assicurazioni in agricoltura, l’episodio conferma la vulnerabilità dell’agricoltura e delle imprese agricole davanti a eventi meteorologici sempre più estremi. «Siamo di fronte a un forte temporale di inizio autunno che, per caratteristiche e violenza, ricorda i fenomeni tipici dei mesi estivi – commenta il direttore Michele Marani –. In alcune zone i chicchi di grandine hanno raggiunto le dimensioni di palline da golf o albicocche e in questi giorni verificheremo con il nostro tecnico l’entità dei danni. Le stagioni ormai si sono sfasate, assistendo a grandinate e precipitazioni violente anche fuori periodo. È un segnale evidente di come il cambiamento climatico stia modificando i ritmi dell’agricoltura, mettendo a dura prova il lavoro degli agricoltori. Per alcuni produttori si tratta del secondo evento devastante in poche settimane, l’altro è stato il primo di settembre quando una violenta tromba d’aria si è abbattuta su diverse zone della nostra provincia causando lo sradicamento e l’abbattimento degli impianti frutticoli e viticoli, con conseguenze pesanti non solo per i raccolti ma anche per la tenuta economica delle imprese». «Diventa indispensabile proteggere anche le strutture con apposite assicurazioni», sottolinea il presidente di CODIVE Davide Ronca. La bomba d’acqua ha colpito anche il riso nei territori di Vigasio, Trevenzuolo e Nogarole Rocca. Problemi anche per la soia, in raccolta, e per la frutta rimasta sugli alberi, in primis mele e kiwi. “Questo 2025 ci ha sfiancati e non vediamo l’ora che finisca – incalza Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Verona -. Stamattina alle 6 ho visto il cumulo di grandine sulle reti, nei miei campi a Belfiore: impressionante. Mi chiamano frutticoltori che ridono per non piangere. La raccolta delle mele, per fortuna, è in stato avanzato e molti, date le esperienze delle annate precedenti, hanno installato impianti antigrandine, ma per i kiwi, che dobbiamo ancora cominciare a raccogliere, ci saranno sicuramente conseguenze dovute all’eccesso di piogge e umidità che porta a muffe e marciumi. E anche per l’uva che rimane questo clima non aiuta”. Le bombe d’acqua non favoriscono neppure l’aratura e la preparazione dei terreni in vista della semina dei cereali autunno-vernini, come frumento e orzo, che avviene tra ottobre e novembre. Le previsioni fino alla settimana prossima non sono ottimali.