Mezzo secolo di lingua e cultura francese. Compie 50 anni l’Associazione Universitaria Francofona fondata da Lauro-Aimé Colliard

Ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario dell’Associazione Universitaria Francofona di Verona, associazione senza scopo di lucro destinata alla diffusione della lingua e delle culture francesi e francofone a Verona e provincia. Fondata nel 1975 da Lauro-Aimé Colliard, docente di letterature comparate e premiato anche dall’Académie française, è stata poi presieduta dalla professoressa Annarosa Poli, docente di Letteratura francese sempre presso l’Università, grande studiosa, in particolare di George Sand, e famosa a livello internazionale, che ha sviluppato e portato lustro all’Associazione. Un prestigio di cui parte integrante sono i corsi di Lingua francese, su tre livelli, base, intermedio, avanzato, tenuti da docenti madrelingua con grande attenzione anche alle esigenze professionali e didattiche degli studenti, e i Salotti, incontri sulla letteratura e la cultura, la musica e le arti figurative, francesi e dei Paesi francofoni, aperti gratuitamente al grande pubblico ma anche agli studenti della nostra Università, che ottengono crediti per la frequenza ai nostri cicli di conferenze. Il 25 settembre alle ore 20.30, nella Sala Girelli del Palazzo dei Mutilati (via dei Mutilati 6), una manifestazione, ad accesso libero e gratuito, intende celebrare questo rilevante anniversario. Nel corso della serata, oltre alla presentazione dell’Associazione, della sua storia e delle sue attività, alla lettura di brani di letteratura francese e francofona e alla consegna di targhe al merito alle persone che più hanno illustrato l’Associazione, un concerto di celebri canzoni francesi da parte del gruppo formato da Passepartout (Chiara Dal Molin) accompagnata dai musicisti Nereo Fiori (fisarmonica) e Pier Brigo (contrabbasso) completerà la manifestazione. «Quello che sarà importante constatare – ha detto la presidente Laura Colombo, soprattutto, sarà la ricchezza culturale di questa Associazione capace di coinvolgere ancora oggi giovani e meno giovani, studenti e tutta la cittadinanza, nelle avventure, scoperte e conferme riguardanti l’importante relazione tra gli ambiti italiano e francofono, tra passato, immaginario collettivo e nuove visioni».