I pazienti sono stati trasferiti martedì. Il Centro Trapianto di Midollo Osseo (CTMO) “Giuseppe Perona” è adesso in un reparto tutto nuovo e dotato dei più moderni sistemi per la difesa di malati immunodepressi, quindi tanto fragili. Il Centro fa parte dell’Uoc Ematologia, diretta dal professor Mauro Krampera. Al 3° piano del policlinico “G.B. Rossi” di Borgo Roma vengono curate le leucemie acute mieloidi e linfoblastiche, le sindromi mielodisplastiche, l’anemia aplastica severa, il mieloma multiplo e i linfomi di Hodgkin e non Hodgkin. Il Centro, guidato dalla professoressa Cristina Tecchio, ha anche funzioni di coordinamento del Programma Trapianto Congiunto di Cellule Staminali Emopoietiche AOUI Verona, che accoglie sia pazienti adulti sia pediatrici. Prima del trasferimento dei pazienti, al sopralluogo finale di ieri erano presenti: prof Krampera e prof.ssa Tecchio, il direttore sanitario Matilde Carlucci, il medico della Direzione medica ospedaliera Giuseppe De Luca, la dirigente delle Professioni sanitarie Roberta Doro, l’infermiere Nicolò Allegri e per i servizi tecnici che hanno seguiti i lavori Manuela Spanò e Elena Castello. Un’esperienza lunga 40 anni. A Verona, il primo trapianto autologo è stato effettuato nel 1986, il primo allogenico nel 1993 e il primo trattamento con cellule CAR-T a gennaio 2022. Il CTMO Aoui ha accumulato una solida esperienza pluriennale nella gestione dei trattamenti intensivi trapiantologici e immunoterapici. Un’esperienza, che si è evoluta con l’innovazione delle cure. Il nuovo reparto. Adesso il CTMO ha 8 posti letto (nella sede vecchia all’8° piano erano 7). Sono ovviamente tutte stanze singole con bagno per garantire l’isolamento del malato immunodepresso, dotate anche di un locale “filtro” che separa la stanza dal corridoio. Di estrema importanza è il sistema di trattamento dell’aria per garantisce la massima asetticità dell’ambiente e quindi una protezione in più per i pazienti trapiantati. Questo sistema prevede una filtrazione assoluta dell’aria di climatizzazione e la cosiddetta “cascata di pressioni” verso il corridoio esterno: la stanza di degenza è in sovrapressione rispetto al filtro e rispetto al corridoio per evitare infiltrazioni di aria non trattata verso la stanza. Inoltre, ogni stanza è dotata di telemetria per il controllo da remoto dei parametri vitali direttamente dalla postazione infermieristica, dove convergono anche tutti i segnali ambientali. Ogni stanza ha le pareti totalmente rivestite di immagini di ambienti esterni ampi e luminosi per aumentare il confort del paziente viste le lunghe degenze in isolamento, ci sono tv ad ampio schermo, sollevatori pazienti e filtri assoluti antilegionella, Il reparto è stato realizzato secondo le linee guida degli enti nazionali e esteri (CNT – Centro Nazionale Trapianti, JACIE – Joint Accreditation Committee- ISCT & EBMT).