L’Associazione Giuseppe Barbieri ha in corso di esame le modiche al Regolamento Edilizio Comunale in fase di approvazione. Intanto esprime una forte perplessità per la norma che consente una trasformazione generalizzata dei piani terra degli edici in centro storico che, accompagnata dalle restrizioni alla circolazione nella ZTL già in atto, pregura una sua ulteriore deserticazione residenziale a vantaggio solo di nuove residenze turistiche. Non siamo contrari alle residenze turistiche, che rappresentano una risorsa economica per la città, anzi quelle esistenti vanno consolidate per l’apporto positivo che hanno dato all’economia cittadina. Ma un loro ulteriore aumento, con un’eccessiva concentrazione in città antica, andrebbe a scapito anche dell’attrattiva turistica di Verona. Soprattutto se accompagnato da operazioni di valorizzazione immobiliare che darebbero il settore in mano a pochi gruppi imprenditoriali in grado di monopolizzarlo. Ci sono città, come Firenze, nelle quali interi isolati sono stati svuotati dai residenti stabili e trasformati in esclusive residenze turistiche, e questo deleterio fenomeno non deve ripetersi a Verona. Il problema del pieno utilizzo di una proprietà esiste, e va tutelato, e la trasformazione di un’unità immobiliare ad uso commerciale in un altro uso va favorita laddove non leda un interesse più generale, della città. Crediamo che le scelte urbanistiche debbano essere coerenti con la politica viabilistica e vada rimodulata la ZTL per favorire l’accesso a negozi ed ufci, oltre che ai residenti stabili nel centro storico, come da nostra osservazione al documento preliminare del PAT condivisa con Locatur Associazione Locatori Turistici ed Extralberghiero Veneto e con Corporazione Esercenti Centro Storico di Verona. Spiace constatare che non ci sia stato alcun ascolto preventivo di associazioni come la nostra che avrebbero potuto dare contributi di riflessione importati prima di maturare decisioni. Restiamo, comunque, sempre a disposizione per dare i contributi della nostra professionalità.