Dopo il ritiro dell’Ops di Unicredit su Banco Bpm seguito alle critiche che la Commissione Europea aveva inviato al governo italiano in tema di golden power, restano sul tavolo le valutazioni del mondo politico. Si registra così l’intervento del senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti. “Il ritiro dell’offerta pubblica di scambio da parte di UniCredit su Banco BPM – dice – pone fine a un’operazione durata otto mesi, che ha tenuto bloccate due grandi banche italiane senza produrre valore per il mercato, per gli azionisti e per i territori. Otto mesi persi in un risiko bancario che, al contrario, avrebbe richiesto decisioni rapide, trasparenti e condivise per rafforzare la solidità e la competitività del sistema creditizio italiano ed europeo”. Per il senatore Gelmetti “UniCredit è e resta una grande banca, con una struttura patrimoniale solida e un management di altissimo livello. Ha tutte le carte in regola per essere protagonista nei futuri processi di aggregazione, ma non si può ignorare che, in questo momento storico, la partecipazione nel capitale di una banca russa rappresenta un elemento critico che ha influito pesantemente sull’esito dell’operazione. Per Verona – aggiunge – è fondamentale che sia UniCredit che Banco BPM mantengano e valorizzino le loro numerose agenzie presenti nella nostra provincia. Sono presìdi bancari fondamentali, che garantiscono occupazione, servizi e radicamento territoriale. Le strategie dei grandi gruppi non possono prescindere dalla tutela dei territori in cui operano. Mi auguro – conclude – che i protagonisti del risiko bancario abbiano ben compreso cosa non ha funzionato in questa operazione, e che l’esperienza porti ad apprezzare la necessità, per tutti coloro che occupano posti di vertice, di agire in modo ponderato, non aggressivo ma collaborativo – soprattutto in un momento così complesso e delicato per la nostra nazione”.