“Nero di seppia”, Abeo si dissocia Si annuncia che il ricavato andrà in beneficenza, ma la onlus si dice totalmente estranea

Da giorni circola a Bovolone un volantino (eccolo qui a fianco, ndr) che pubblicizza una cena a numero chiuso con seguito di festa aperta a “simpatizzanti”. Questo evento è annunciato per il 16 settembre prossimo presso il centro sociale Crosare di Bovolone, all’apice della campagna elettorale. Il centro sociale Crosare è di proprietà del Comune gestito da un’associazione. Il volantino è anonimo, non vi è scritto chi organizza ed ha una chiara simbologia fascio nazista: caratteri gotici su sfondo nero, aquila imperiale della repubblica sociale. Infine appaiono i numeri 18-83, probabilmente un modo per camuffare l’anno di nascita di Mussolini. Il volantino per nobilitare l’evento annuncia che il ricavato andrà in beneficenza all’Abeo.
Immediata è arrivata la replica di ABEO che prende le distanze dalla discussa iniziativa: “È con sommo dispiacere”, scrive il presidente di ABEO Verona il dott. Alberto Bagnani, “e con una grande tristezza nel cuore che ABEO sta apprendendo in queste ore dell’organizzazione di una cena di chiara matrice politica, il cui ricavato verrà devoluto alla nostra associazione. Ci teniamo a precisare che la nostra Associazione ha insita nello statuto una dichiarazione chiara e precisa, si veda l’art. 1 dello stesso, di avere una connotazione apartitica e aconfessionale; pertanto, non appoggiamo nessun tipo di attività che rientri in questo campo, inoltre, quando vengono istituite raccolte fondi a nome nostro con l’utilizzo del nostro logo, è obbligo richiedercene l’autorizzazione. Se questa autorizzazione, come in questo caso, non è stata richiesta, chi ha organizzato l’evento oltre ad aver utilizzato il nostro logo impropriamente e senza consenso, ci ha anche causato un grave danno di immagine associandoci a una frangia politica.
ABEO ODV Onlus di Verona è un’associazione ispirata da valori di solidarietà umana, civile, culturale, sociale ed economica ed opera in difesa dei diritti umani e nello specifico si occupa di svolgere un’attività di sostegno per i bambini, e le loro famiglie, affetti da tumore e da altre malattie del sangue e del sistema immunitario in cura presso il Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’UOC di Verona, di cui siamo l’associazione di riferimento come sancito nell’art. 1 della Convenzione stipulata con l’AOUI.
Ora nel rispetto della nostra attività ma soprattutto dei pazienti che sosteniamo e di cui ci prendiamo cura giornalmente ribadiamo la nostra più totale estraneità all’evento dissociandocene nella maniera più categorica”.
A denunciare l’iniziativa era stata per prima la sezione dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Legnago e Basso Veronese.
“Ora viene da chiedersi se il Comune di Bovolone, dopo giorni che circola questa notizia, si può permettere che si faccia una tale provocazione: un evento di natura fascista in luogo pubblico di cui non c’è stata nessuna smentita”, conclude l’Anpi. Tutto questo dopo che un mese fa, il sindaco di Bovolone, Orfeo Pozzani, alla guida di una civica di centrodestra, vietò la festa della “Pastasciutta Antifascista” concordata proprio con l’Anpi per il 24 luglio al centro sociale Casella di Bovolone, fatta saltare a due giorni dall’evento.