Nicolò torna a casa e costruisce visioni. Sordo: «Con Hijos de Buddha cerco una lingua di scrittore e questa nasce in Veneto»

Sabato 27 dicembre a Verona per la stagione teatrale della Fucina Culturale Machiavelli in scena Hijos de Buddha-Studio 1, dell’autore e attore veronese Nicolò Sordo. La fortunata pièce teatrale, dopo il Campania Teatro Festival tra i più prestigiosi eventi di drammaturgia contemporanea, approda in casa, nel Veneto. «Negli anni ho cercato un respiro internazionale – dichiara Nicolò Sordo – ma il Veneto è dentro di me. Mi segna e mi abita. Portare a Verona Hijos de Buddha, una storia di fede in contesti di marginalità. Ambientata a Roma nei pressi di Termini, ma anche Pamplona e alle Canarie… è la sfida di tornare a casa con dei vestiti diversi, con una lingua ibrida e contaminata dallo spagnolo, dal francese. Cerco una lingua di scrittore e questa lingua nasce in Veneto. Torno a casa, in un bellissimo posto dove si costruiscono visioni». Il testo di Nicolò Sordo ha generato energie e sinergie molto forti: «lavorare con Alessandro Rossetto mi ha spinto oltre i miei limiti – conclude Nicolò – non solo lui, ma anche l’interprete principale Marina Romondia, la co-protagonista in presenza sonora Fatou Malsert e poi Roberto Latini, Alejandro Bruni, Giorgio Squilloni. Il sonoro cinematico montato da Andrea Giorgelli e Paolo Segat, il supporto di Angela Gorini e della sua associazione RARA. L’apprezzamento di personalità come Ermanna Montanari e Daria Deflorian».