Il Ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha visitato il cantiere per il nuovo studentato di via Mazza in città, dove Esu Verona, nell’ex collegio “Nostra Signora di Lourdes”, sta ricavando 128 posti letto, in singola in doppia, aree servizi e ludiche, lavanderia, cucina comune, area giochi, palestra, sala conferenze e aula studio. Il termine dei lavori, che interessano una superficie di oltre 3 mila metri quadrati, è previsto per l’estate del 2026. Il costo totale dell’intervento, compreso l’acquisto del bene, è pari a 12,2 milioni di euro, di cui 9,15 cofinanziati da un bando del MUR, per la realizzazione di strutture universitarie e, i restanti 3 milioni circa, da risorse proprie dell’Ente Regionale per il Diritto allo studio.
Il Ministro si è spostato poi in via Giolfino, dove AD Verona Srl ha avviato il cantiere per un nuovo studentato nell’immobile utilizzato in passato dalla Croce Rossa per servizi, uffici, magazzini e strutture logistiche.
Il progetto, grazie alla convenzione siglata con Esu, è stato inserito nell’ambito dei finanziamenti PNRR sulla residenzialità universitaria e ha già ottenuto l’approvazione da parte del Ministero. I lavori prevedono di ricavare, entro giugno 2026, 334 nuovi posti letto, spazi di servizio e aree comuni tra cui una caffetteria, una sala mensa, una lavanderia e una biblioteca. Nelle aree esterne verranno ospitati giardini, zone relax e un deposito per biciclette. La riqualificazione contempla, inoltre, interventi per la sostenibilità ambientale e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Un terzo dei posti letto sarà convenzionato con Esu Verona per i primi tre anni a costo calmierato e già fissato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente. Per i successivi nove anni sarà facoltà di Esu confermare i posti a propria disposizione a un prezzo comunque ridotto, come previsto dal bando ministeriale PNRR.
Ad accogliere il Ministro, per Esu, il Vicepresidente Sergio Cau e il Direttore generale Giorgio Gugole che ha sottolineato come “oggi si sono voluti illustrare al Ministro due esempi concreti della messa a terra, nella nostra città grazie all’impegno di Esu Verona e della Regione, delle altrettante linee di finanziamento del Ministero per la residenzialità universitaria. Con questi e altri interventi in corso, i cui cantieri continueranno per buona parte del prossimo anno accademico, porteremo entro l’autunno del 2026 a oltre 800 i posti convenzionati Esu a disposizione delle studentesse e degli studenti dell’Ateneo scaligero capaci, meritevoli e bisognosi di un sostegno”.
L’obiettivo è quello di attrarre giovani ricercatori per essere competitivi in Europa
Ad accogliere il ministro nel quartiere di Veronetta, dove sorgono i futuri studentati di via Mazza e via Giolfino che ospiteranno, rispettivamente, 126 e 334 posti letto entro luglio 2026, sono stati il direttore generale dell’Università di Verona Federico Gallo, il vicepresidente di Esu Verona, Sergio Cau con il direttore Giorgio Gugole. Erano, inoltre, presenti il Prefetto Demetrio Martino e il sindaco di Verona Damiano Tommasi. Verona è una delle città universitarie che ha sempre garantito un alloggio a tutti gli studenti idonei in base ai criteri di legge. Con queste nuove residenze e altri progetti in corso, l’università di Verona estenderà un’offerta abitativa di qualità a prezzi calmierati anche a chi, pur non rientrando nei parametri tradizionali, ha diritto a una sistemazione dignitosa per poter studiare a Verona.
Alle 14 il ministro si è spostato al Centro ricerche cliniche, Crc, all’ottavo piano del Policlinico di Borgo Roma accompagnato del direttore generale Univr Federico Gallo, dov’è stata accolta da Emiliangelo Ratti, presidente del Crc e da Stefano Milleri, direttore del Centro. Erano presenti Callisto Marco Bravi, direttore dell’Azienda universitaria integrata di Verona, Aoui e i docenti Univr Giovanni De Manzoni, direttore chirurgia generale, dell’esofago e stomaco Aoui e Michele Milella, direttore del dipartimento universitario di Ingegneria per la medicina di innovazione e dell’oncologia Aoui. Obiettivo della visita presentare il Centro ricerche cliniche, unico polo italiano specializzato negli studi clinici di prima somministrazione nell’uomo e rappresenta un modello di sinergia tra sanità pubblica, università e impresa. L’obiettivo per il prossimo futuro è quello di attrarre giovani ricercatrici e ricercatori, migliorare le infrastrutture, ampliare la capacità di condurre studi multicentrici e di lungo periodo per essere sempre più competitivi anche in ambito europeo. Centro ricerche cliniche di Verona
Il Crc di Verona è l’unico centro in Italia specializzato negli studi clinici di prima somministrazione nell’uomo, con volontari sani e pazienti, e opera all’interno del Policlinico Rossi, su una superficie di oltre 1.000 mq. Con 20 posti letto e 14 poltrone per infusione, è il centro più grande in Italia in questo ambito, anche se resta ancora piccolo rispetto agli standard europei. Al suo interno operano oltre 40 professionisti dedicati e più di 100 medici specialisti dell’Aoui. Collabora attivamente con oltre 40 aziende farmaceutiche, tra cui numerose multinazionali, e con 7 delle prime 10 Contract Research Organizations, CRO a livello mondiale. Solo nel 2024 sono stati sottoscritti 49 nuovi contratti in 12 aree terapeutiche, e negli ultimi cinque anni sono stati condotti circa 200 studi, coinvolgendo oltre 1150 soggetti.
Via alle iscrizioni con 93 corsi di laurea. Dal 16 luglio. Ampliata la “no tax area” per 8 mila studenti fino a 27 mila euro di Isee
In un momento in cui scegliere l’università giusta significa investire concretamente sul proprio futuro, l’Università degli Studi di Verona si distingue per un approccio a 360 gradi verso studentesse e studenti: dalla qualità dell’offerta formativa alla cura per il benessere psicofisico, fino all’inserimento nel mondo del lavoro. Un vero e proprio ecosistema accademico capace di formare, supportare e orientare, senza lasciare indietro nessuno, offrendo fin da subito una piena esperienza di formazione universitaria, che vada a rafforzare il senso di comunità. Felici di sapere, liberi di condividere, come recita il claim scelto quest’anno. Le iscrizioni al nuovo anno accademico 2025/2026 si apriranno il 16 luglio. La nuova offerta formativa e i servizi dell’ateneo sono stati presentata martedì 15 luglio dal prorettore Diego Begalli, dal delegato alla Didattica, Federico Schena, dal delegato al Diritto allo studio, Marco Torsello, dal presidente dell’Esu Verona, Claudio Valente, e dalla vicepresidente del Consiglio studentesco, Emanuela Maria Altamura. L’ateneo veronese propone 93 corsi di laurea, tra triennali, magistrali e a ciclo unico, coprendo tutti i principali ambiti del sapere: dalla Medicina alle Scienze umanistiche, dall’Economia al Diritto, fino all’Ingegneria e alle Scienze motorie. 15 sono i corsi erogati unicamente in lingua inglese, per un ateneo sempre vocato all’internazionalizzazione. L’università di estende su tutto il territorio cittadino ma anche della provincia e delle province limitrofe, contando, oltre che sulle sedi sul territorio veronese, anche su quelle di Legnago, San Floriano, Rovereto, Trento, per arrivare fino a Vicenza, Modena e Ferrara.
Nell’anno accademico 2025/2026 la novità sarà il corso di laurea magistrale in Scienze giuridiche e criminologiche per la sicurezza e l’intelligence, proseguendo così l’ampliamento dell’offerta formativa, che ha visto per l’anno accademico scorso, 20242025, l’avvio di ben 12 i nuovi percorsi attivati, in settori strategici come Data Science, la Bioingegneria e la Supply Chain Management, alcuni dei quali sviluppati in collaborazione con altri atenei (Trento, Modena e Reggio Emilia), con i quali continua la proficua e collaudata collaborazione.
“Quello che vogliamo dare alle nostre studentesse e ai nostri studenti ha affermato il rettore Pier Francesco Nocini è un’esperienza formativa unica, sempre più attenta alle necessità di ciascuna e ciascuno. Un accompagnamento continuo, che ha inizio ancora prima della loro iscrizione grazie ai servizi per l’orientamento, e prosegue durante tutto il loro percorso universitario, dal primo giorno in aula al giorno della proclamazione della laurea. Orientamento, formazione di qualità, attenzione al loro benessere psicofisico, vita universitaria di comunità e contatto con il mondo del lavoro. È così che ci occupiamo delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi che nel 90% dei casi si dichiara soddisfatto dell’esperienza all’università di Verona”.
I numeri parlano chiaro: secondo il Rapporto AlmaLaurea 2025, l’85,2% delle laureate e laureati triennali dell’Università di Verona trova lavoro entro un anno dal titolo, superando anche quest’anno la media regionale (83,2%) e nazionale (78,6%). Il dato sale all’86% per i laureati magistrali. Il 90% dei laureati si dichiara inoltre molto soddisfatto del proprio percorso, apprezzando soprattutto la qualità della didattica e il rapporto con i docenti.
L’ateneo si impegna concretamente per rendere l’esperienza universitaria accessibile e sostenibile. È il caso dell’ampliamento della “no tax area” fino a 27.000 euro di ISEE, che consente a circa 8.000 studenti di studiare gratuitamente. Ma anche dei Recruiting Day, degli incontri con aziende e delle numerose visite aziendali e tirocini extracurriculari: solo nel 2024 ne sono stati attivati 64. Sono stati 5326 invece gli stage attivati nello scorso anno accademico.