Non è una città per disabili. No al canone per “rampe e pedane” Ferrari e Salemi: Un impegno concreto per una città accessibile

Sono state presentate dal capogruppo di Verona Civica, Tommaso Ferrari, e dalla consigliera regionale del Pd Orietta Salemi, alcune proposte di intervento sull’abolizione del canone per le rampe. In conferenza stampa, è intervenuta Alessia Bottone, giornalista e autrice del documentario-inchiesta “Vorrei ma non posso: quando le barriere architettoniche limitano i sogni”. Il video individua i disagi con i quali si confrontano i disabili spesso esclusi da negozi e ristoranti per la quasi totale assenza di rampe di accesso. “A Verona, a differenza delle altre città venete, un commerciante che decide di dotarsi di una rampa deve pagare un canone, anche di 3000 euro l’anno” ha commentato Alessia Bottone. “Un altro tema è l’assenza di interventi capillari per l’accessibilità e la piena fruibilità degli spazi per le persone con disabilità visiva. La linea 22 del trasporto urbano, l’unica dotata di un altoparlante esterno per segnalare l’arrivo del mezzo” ha concluso. Le azioni presentate da Ferrari e Salemi trovano forma in due provvedimenti, che verranno a breve presentati in Comune: una proposta di delibera, che chiede di modificare il regolamento per l’occupazione di spazi e aree pubbliche con l’esenzione del pagamento del canone per i dispositivi a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche, per le abitazioni private e per le attività commerciali; e una mozione, che chiede al Comune di farsi capofila, in rete con altri comuni, per eliminazione delle barriere.“Chiederemo al Comune di togliere le tasse a chi installa pedane e quant’altro; e un impegno verso la Regione perché rifinanzi i fondi per l’abbattimento delle barriere. Serve fare squadra con altri Comuni e il Consiglio regionale”. Salemi: “Nell’ultimo bilancio della Regione ho chiesto, attraverso un emendamento, 1.000.000 di euro per il rifinanziamento della legge”.