Privilegiati gli over 65 ma si penalizza l’infanzia. Cariverona aveva già spiegato perché ci si trasferisce all’estero
Verona è tra le città migliori per la qualità della vita per gli anziani. È una città per vecchi, parafrasando il famoso romanzo di Cormac McCarthy, ma non è una città per giovani: qui scivola al 19mo posto e si trova davanti anche città più piccole (Aosta, Ravenna e altre) e del sud come Vibo Valentia e Agrigento e perde 4 posizioni rispetto allo scorso anno. E non è una città per bambini.
La fotografia arriva dalla ricerca del Sole24Ore sulla qualità della vita per fasce di età e presentata al Festival dell’Economia di Trento.
Comunque il Nord-Est con le sue città è in testa per qualità della vita di anziani e bambini: delle trenta province che popolano la parte alta di tutte e tre le graduatorie, ben 17 sono province del Nord-Est. Altre dieci sono territori del Nord Ovest, due sono del Centro e una del Mezzogiorno. In particolare per quel che riguarda la classifica sulla qualità della vita degli over 65, tra le prime dieci province ci sono: Verona (6^), Vicenza (7^), Parma (9^). Seguite da Padova (11^), Belluno (12^), Rovigo (16^), Ravenna (18^), guardando solo alle province del Nord-Est. Per quel che riguarda la qualità della vita dei bambini, le province del Nord-Est più virtuose sono: Trento (4^), Trieste (7^), Udine (8^), Vicenza (10^), Ravenna (13^), Bologna (17^). Ma Verona è nelle posizioni più basse.
Per la graduatoria relativa alla qualità della vita per i bambini Verona scende addirittura al 41mo posto, in particolare è più basso della media nazionale l’indice dei bimbi che hanno usufruito dei servizi comunali per l’infanzia; scarsa rispetto alla media nazionale la spesa sociale per famiglie e minori, buono il verde attrezzato per questa fascia di età. Pochissimi i progetti Pnrr destinati all’istruzione. Bene infine gli indici per lo sport praticato e per le scuole fornite di palestra, mentre sono pochi gli edifici scolastici con la mensa. Pochi i delitti denunciati che hanno visto vittime i minori.
Sul fronte dei giovani (19mo posto), se sono positivi gli indici dei contratti a tempo indeterminato (superiori alla media) e del tasso di disoccupazione sempre molto basso, i problemi cominciano con la scarsa soddisfazione per il proprio lavoro e il caro affitti, spesa che incide moltissimo sulla vita di tutti i giorni e poche anche le occasioni di spettacoli organizzati da giovani e per i giovani. Bene il numero di laureati (per la presenza dell’ateneo) ma note dolenti arrivano su due indici molto critici: alta rispetto alla media nazionale la percezione di insicurezza e alto il numero degli incidenti stradali per i giovani. Del resto, una recente ricerca proposta da Fondazione Cariverona sulle motivazioni che spingono i giovani a trasferirsi all’estero, la molla dello stipendio è soltanto una delle componenti: contano anche gli scarsi servizi di trasporto, sociali e sanitari.
Ma è nella fascia degli anziani over65 che Verona ha la migliore qualità della vita, piazzandosi al sesto posto nella graduatoria finale.
Nel dettaglio è buona la speranza di vita ed è alto il numero degli utenti assistiti dai servizi sociali comunali, molto frequenti gli orti urbani al contrario delle biblioteche che sono davvero poche.
Tra gli aspetti positivi gli anziani veronesi possono contare su un alto numero di geriatri e una buona disponibilità di letti nelle Rsa, inoltre è più alto della media l’importo delle pensioni. E’ elevato però per gli anziani il rischio di essere esposti all’inquinamento acustico.
MB