Non raccontiamo la favola dell’orso. Spray o scacciacani? Ecco cosa fare. Dopo l’aggressione mortale al runner Papi Zaia: “Portarli in Veneto? Anche no”. Il Tar di Trento sospende l’ordine di abbattimento. Corona: “In Italia le bombolette usate in Canada e Usa sono proibite. Ma ci servono”

ORSO ORSI

“Volete voi gli orsi in Veneto? La risposta è no”.Taglia corto il presidente del Veneto Luca Zaia: “Abbiamo di fronte una femmina orso che è già alla terza aggressione”, ha dichiarato in un servizio ripreso da Antenna 3, “quindi è iper aggressiva. Giusto che Fugatti metta in atto tutte le iniziative del caso. Sta diventando un grosso problema. Pensare di prendere orsi e portarli in Veneto, anche no”. Il Trentino Alto Adige si interroga dopo l’aggressione mortale al runner Andrea Papi, 26 anni, ucciso dall’orsa in un bosco della Val di Sole.  “Ridurre il numero può essere saggio, si avvicinano al territorio antropizzato significa”, dice  il capo delegazione del Soccorso alpino delle Dolomiti Bellunesi Alex Barattin, “che il fenomeno non è gestito tanto bene”.Il presidente della Provincia di Trento, Fugatti, l’8 aprile ha firmato l’ordinanza per abbattere l’orsa Jj4 responsabile dell’aggressione mortale a Papi, ma il Tar di Trento su ricorso degli animalisti, ha sospeso l’ordinanza di abbattimento, per ora, rinviando la decisione definitiva a maggio. Gli orsi in Trentino Alto Adige sono stati reinseriti con l’obiettivo di ripristinare la biodiversità dal progetto Life Ursus (finanziato dalla Ue), piano per il ripopolamento degli orsi in Trentino che ha permesso la nascita e la crescita di circa 120 orsi. Si tratta di orsi dell’Est Europa di indole più aggressiva rispetto per esempio all’orso marsicano che nel parco della Maiella non ha mai dato problemi ed è geneticamente più tranquillo al punto che per turisti ed escursionisti sono state predisposte terrazze-osservatorio dalle quali poter ammirare gli orsi mentre si nutrono dei frutti del bosco. In secondo luogo, il parco d’Abruzzo è molto meno antropizzato del Trentino e sono state individuate zone rosse nelle quali è vietato l’accesso anche a piedi; in altri sentieri è vietato passare con bici o altri mezzi proprio per non disturbare gli orsi che devono imparare i confini di territorio con l’uomo. Quando un orso prende troppa confidenza, infatti, diventa problematico e viene allontanato o soppresso perché pericoloso. Nel parco Adamello Brenta si presume vi siano ormai tra gli 80 e i 100 orsi, tenendo presente che un orso può spostarsi anche di 80 km in un giorno, è facile capire come possa avvicinarsi a centri urbani o zone antropizzate. Nel Brenta infatti è facile incontrare volontari ambientalisti che hanno il compito di sensibilizzare gli escursionisti sulla presenza dell’orso: vengono date istruzioni su come comportarsi (mai abbandonare il sentiero per addentrarsi nel bosco) e distribuiti sacchetti per portare i propri rifiuti a casa. Proprio i rifiuti abbandonati sono una grande occasione per gli orsi per avvicinarsi ai centri abitati, evitare di cacciare e diventare troppo confidenti. Ma che cosa fare nel caso in cui si può rischiare l’incontro con un orso? Innanzi tutto va ricordato che l’orso non è un carnivoro, quindi aggredisce o perché spaventato o perché teme per i suoi cuccioli. A spaventarlo può essere la sola presenza dell’uomo (ma di solito lo avverte prima con fiuto e udito) o un altro animale come per esempio il cane che è considerato un potenziale nemico.

Gli esperti consigliano di restare fermi e l’orso prenderà la sua strada se non si sente minacciato.Ci sono difese possibili? Alle guardie forestali il Governo sta pensando di  dare in dotazione uno spray particolare a lunga gittata, che viene utilizzato dai rangers in Canada e negli Stati Uniti. Non verrà messo in libera vendita perché potrebbe essere impiegato in modo pericoloso. Attualmente lo spray anti orso a lunga gittata è proibito in Italia, ci sono in parlamento proposte perché il Governo lo autorizzi ma solo per i Forestali. Gli altri spray anti aggressione, come quello al peperoncino, possono andar bene per i cani randagi o altri animali selvatici, ma non per l’orso: siccome va spruzzato, perché sia efficace, a un paio di metri di distanza è chiaro che con l’orso saremmo già in una situazione di estremo pericolo. Esclusi i fischietti a ultrasuoni, uno dei rimedi più gettonati è la scacciacani che fa un gran rumore in grado di spaventare gli animali selvatici, orso compreso. Lo scrittore e alpinista Mauro Corona non ha fatto mistero di portare sempre con se, quando va nei boschi delle sue zone sopra Erto e Casso, una scacciacani. “Io proporrei gli spray canadesi appositi per allontanare gli orsi come nello Yosemite. Io da ora in poi girerò armato nei boschi. Bisogna avere in tasca qualcosa non in grado di uccidere ma che possa mettere in fuga l’orso e prodotti ce ne sono”. Così come quando si parla di spray antiaggressione si deve fare chiarezza tra quelli al peperoncino e quelli professionali anti-orso utilizzati nei parchi statunitensi, così si deve fare chiarezza sulle scacciacani. La richiesta, come ci è stato confermato nelle armerie del centro città, è in aumento: molti escursionisti o persone che devono lavorare in montagna ora più che mai intendono avere qualche strumento di difesa per respingere eventuali aggressioni non solo degli orsi ma anche di lupi, cinghiali e cani randagi. Che cos’è una scacciacani? Si tratta di repliche di pistole vere e proprie ma non c’è l’espulsione del proiettile. Sparano cioè a salve. Fanno un gran baccano e questo spaventa gli animali facendoli fuggire. Queste scacciacani hanno il tappo rosso che non va mai rimosso perché serve proprio a identificarle come scacciacani ed evitare di confonderle con vere e proprie armi.Il costo va dai 60 euro in su, molte costano tra gli 80 e i 90 euro. Replicano la Beretta, la Glock, le colt a tamburo. E’ chiaro che quando si dovesse decidere per l’acquisto si deve considerare il peso della scacciacani: se durante le escursioni la si vuole portare in tasca, è difficile camminare con due chili di scacciacani nei pantaloni (nello zaino servirebbe a poco…). La vera difficoltà oggi è trovarle: le aziende che le producono, spiegano nelle armerie, si sono concentrate sulla produzione di armi e cartucce vere, visto purtroppo il conflitto in Ucraina, per cui da Germania e Cecoslovacchia, paesi produttori, faticano ad arrivare rifornimenti. Resta l’opzione Internet dove si possono trovare occasioni.Va precisato che l’uso della scacciacani, secondo la legge non prevede necessità di porto d’armi, neppure del permesso per tiro sportivo. Però non è un giocattolo: va trasportata solo nella sua valigetta, non va tirata fuori in luoghi pubblici, non può essere portata negli uffici, in caso di controlli si deve essere in grado di dimostrare perché la si vuole utilizzare, deve essere utilizzata da persone maggiorenni (o almeno 16 anni), non va lasciata ai bambini e va ricordato che può essere confusa con un’arma vera.