Nubifragio e danni, è tutto da rifare Si prospetta una beffa ai danni dei cittadini. Padovani: “Siamo increduli e basiti”

C’è tempo fino al 22 gennaio per presentare la nuova documentazione, richiesta dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, per il risarcimento dei danni subiti con il nubifragio del 23 agosto. Si tratta di una modulistica parzialmente diversa da quella raccolta nelle settimane subito successive alla calamità naturale che ha colpito Verona e il suo territorio, con danni stimati che superano i 15 milioni di euro. In questa seconda fase si chiedono informazioni più dettagliate rispetto ai danni subiti, compresa l’eventuale richiesta di risarcimento dei beni mobili registrati, ovvero tutte le auto, le moto e i mezzi di trasporto privati che il maltempo ha così danneggiato da rendere inutilizzabili. I cui danni totali sono stati stimati in circa 1 milione 700 mila euro.
Nei giorni scorsi il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ha fatto sapere che per tali beni, contrariamente a quanto previsto dall’apposita documentazione inviata dopo il maltempo e raccolta già a settembre, non sono previsti rimborsi.
Una beffa ai danni dei cittadini che l’Amministrazione non intende accettare, tanto che si è già mossa per trovare, insieme alla Regione, una soluzione per poter sopperire a questa grave mancanza e, soprattutto, dare ai veronesi ciò che spetta loro.
Sala Lucchi torna quindi nuovamente ad essere quartier generale per il servizio di raccolta delle domande e per dare supporto ai cittadini nella compilazione dei moduli. Il servizio è completamente gratuito, con postazioni ben distanziate in rispetto delle misure anti Covid, e verrà svolto dai funzionari del Comune e della Protezione civile con l’ausilio dei geometri dell’Ordine veronese che saranno a disposizioni di quesiti specifici. Le domande raccolte a settembre sono state 1.430 di privati (oltre 10 milioni per danni alle abitazioni e 1 milione e 700 mila per i veicoli), 111 da parte di attività produttive (per oltre 3 milioni) e quelle di enti pubblici (due milioni e mezzo circa).
Sul tema è intervenuto il sindaco Federico Sboarina durante il punto stampa in streaming; presenti l’assessore alla Protezione civile Marco Padovani e il comandante della Polizia locale Luigi Altamura per tutti i dettagli. Presente anche il presidente della Commissione sicurezza Roberto Simeoni.
“La situazione che si è venuta a creare lascia davvero increduli e basiti – commenta Padovani -. Valuteremo quali azioni doverose intentare, questa mancanza di rispetto non è ammissibile. Nel frattempo, da lunedì sala Lucchi torna ad ospitare il servizio gratuito a disposizione dei cittadini che devono presentare la documentazione, possiamo contare anche sulla collaborazione dei geometri per le parti più tecniche. Ricordo il termine del 22 gennaio, ultimo giorno utile per inviare la documentazione”.
“Sono state 1430 le richieste di risarcimento dei privati raccolte a settembre, e solo i beni mobili hanno un valore di circa 1 milione 700 mila euro – ha aggiunto Altamura -. Si tratta di auto e veicoli che, a causa dei danni subiti, non erano più utilizzabili. Per tale richieste sarà predisposto un modulo ad hoc, l’invito ai cittadini è di compilare le domande molto attentamente perchè le informazioni richieste sono molto dettagliate”.