Nuovi alberghi in centro? “Città satura” Chiesto un incontro immediato con il Comune sulla nuova legge regionale

Forte preoccupazione per i possibili risvolti legati alla nuova legge regionale in materia di governo del territorio approvata nei giorni scorsi a Venezia e illustrata giovedì a Palazzo Barbieri viene espressa da Confcommercio Verona e dalla sua Associazione Albergatori. In una lettera inviata questa mattina al sindaco Federico Sboarina e all’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala, i presidenti Paolo Arena e Giulio Cavara chiedono un incontro per approfondire l’orientamento dell’amministrazione con particolare riferimento all’impatto sul comparto ricettivo. “Leggiamo che una quota di ricettivo-alberghiero, fino ad oggi esclusa per effetto del Pat, potrà essere ridistribuita anche in centro storico e siamo molto allarmati”, spiega il leader degli Albergatori di Confcommercio Verona Cavara. “In un momento in cui il settore sta manifestando forte disagio ed è alle prese con una stagione turistica tutt’altro che brillante, ci vediamo piombare sulla testa una normativa che, se mal declinata, potrebbe assestare un colpo mortale alla categoria. Non dimentichiamo che in centro ci sono 4.000 appartamenti che fanno attività ricettiva: aprire ad altri alberghi potrebbe essere devastante”. “Abbiamo chiesto un incontro urgente – aggiunge il presidente di Confcommercio Verona, Paolo Arena – per approfondire il contenuto della norma e gli impatti sui delicati equilibrati del comparto ricettivo del capoluogo veronese: un comparto che registra flussi in calo e che ha bisogno come l’aria di una corretta concorrenza e di una taratura dell’offerta, oggi fuori controllo”. Confcommercio Verona e la sua Associazione Albergatori sottolineano che, subito dopo Venezia, proprio Verona è la città con il maggior numero di appartamenti proposti in locazione turistica e fa segnare il più evidente incremento di locazioni brevi negli ultimi anni, ponendosi ai vertici anche su scala nazionale. Con la conseguenza che in centro storico ci sono sempre meno metri quadri occupati dai residenti e la città si sta svuotando. “Per questo – concludono Arena e Cavara – auspichiamo che la parte pubblica, prima di qualsiasi scelta in tema turistico-ricettivo, ci coinvolga in un confronto ampio e costruttivo, nella consapevolezza che l’esperienza e l’impegno dedicati quotidianamente alle nostre attività possono essere elemento d’aiuto per delineare un’efficace progettualità a beneficio delle imprese ma anche del territorio”.