Nuovo tariffario e aumento del ticket Cisl Veneto: “Prioritario tutelare le fasce più fragili e alzare la soglia di esenzione”

All’indomani dell’entrata in vigore, appena dieci giorni fa, del nuovo tariffario regionale sanitario, giungono numerose dalle cittadine e dai cittadini iscritti a Cisl Veneto le segnalazioni di criticità connesse all’aumento dei ticket per diverse prestazioni sanitarie. Se da un lato, è vero, vi sono lievi riduzioni, dall’altro si riscontra che per molte prestazioni – in particolare visite specialistiche e indagini radiologiche – gli aumenti dei ticket risultano significativi, con un impatto diretto sulle tasche delle persone. Un esempio su tutti: una prestazione prima sotto la quota massima di euro 36,15 per chi non era esente in base al reddito, oggi vede aumenti che possono toccare anche i 6/7 euro a prestazione. CISL Veneto, FNP e FP, le categorie dei pensionati e del lavoro pubblico, esprimono dunque la loro forte preoccupazione per le ricadute sociali derivanti dall’applicazione del nuovo tariffario regionale (approvato con la DGR 581 dello scorso 29 maggio), e annunciano: «Porteremo senz’altro tali criticità, ed evidenzieremo le connesse ricadute, al tavolo di confronto con la Regione del Veneto convocato per il prossimo 9 luglio. Servirà analizzare e comprendere meglio gli impatti dei nuovi ticket, confrontati con quelli preesistenti, sulle economie dei cittadini veneti, in particolare delle famiglie più fragili e a rischio povertà. Un impatto che riguarda una modifica ai ticket peraltro mai anticipata prima alle rappresentanze sindacali dalla Regione». Il quadro si aggrava considerando che le soglie di esenzione per le diverse fasce di reddito sono ferme da anni – denuncia ancora Cisl –, nonostante l’inflazione abbia notevolmente ridotto il potere d’acquisto dei lavoratori, dei pensionati, delle famiglie. Per effetto di piccoli adeguamenti economici legati all’inflazione, molte persone in difficoltà economica, che fino ad ora avevano diritto ad accedere gratuitamente alle cure, rischiano oggi di essere escluse dall’esenzione, come più volte segnalato da Cisl a livello sia regionale che nazionale. «Per questo chiediamo che siano aggiornati tempestivamente i criteri di esenzione fissati sulla base del reddito, adeguandoli all’attuale contesto socioeconomico o a livello nazionale o tramite un intervento diretto della Regione – aggiungono ancora –. Chiediamo inoltre che venga reso permanente il tavolo regionale di confronto con le organizzazioni sindacali, indispensabile a monitorare gli effetti dell’applicazione del nuovo tariffario, e sia assicurato un accesso alle cure non condizionato dalla condizione economica dei cittadini ma garantito a tutti loro come diritto universale, secondo quanto sancito dalla nostra Costituzione».

Pronto Soccorso: Tosi attacca Zaia

Sulle aggressioni ai Pronto Soccorso c’è da registrare la presa di posizione dell’eurodeputato Flavio Tosi che invita Zaia a seguire il Trentino e a stanziare risorse per la vigilanza privata. “Inconcepibile – dice – che la Regione pensi di risolvere il problema finanziando corsi di autodifesa per medici e infermieri. Non puoi scaricare la risoluzione del problema su chi lo subisce. Sei tu Istituzione che devi trovare le soluzioni, troppo facile dire al medico o all’infermiere ‘pensaci tu’. Mica siamo nel Far West”. Per Tosi “Affidarsi a guardie giurate inciderebbe quasi nulla in un bilancio regionale che sulla Sanità conta 12 miliardi complessivi. Si può fare anche domani con un semplice provvedimento”.