oggi dati “incoraggianti”. Veneto: meno 1.500 positivi Di questo passo l’immunità di gregge verrà raggiunta non prima dell’anno prossimo

“Oggi abbiamo fatto una riunione coi direttori generali del­le Ulss”, ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia, “e il problema maggiore riguarda A­stra­Ze­neca e il verdetto del­l’Ema. Io non sono d’accordo sull’andate avanti tutti tranquillamente, ormai si capisce che il ri­schio concreto è che si tolgano tutti gli under 65 se non arrivare addirittura a una sospensione. Se prendiamo la via tedesca di farli solo sopra i 65, sembra un assurdo, e capisco i cittadini e i loro dubbi. A quel punto avremmo uno spettro di cittadinanza che non riuscirò a vaccinare con quel vaccino, na­to proprio per il target 16-65. Sotto i 65 c’è il rischio di dover utilizzare solo Moderna o Pfi­zer, che sono gli stessi che u­siamo per anziani e fragili”. A prescindere dalla decisone dell’Agenzia europea per i medicinali è il caos più totale. “Se AstraZeneca scompare da un grande target di età”, ha evidenziato Zaia, “la campagna vaccinale rischia un rallentamento non da poco. A que­sto si aggiunge il problema dei richiami: se guardiamo i te­deschi il richiamo si fa con Pfizer o Moderna. E ci sta ma significa che quei due vaccini avranno anche il target di tutti i richiami di AstraZeneca. A parità di forniture noi riusciremmo a fare solo richiami e questa è una tragedia. Con Astrazeneca stiamo ancora vaccinando, ci sono cittadini che arrivano e rifiutano il vaccino ma non ci sono picchi. Occorrerà davvero a­spettare la decisione di Ema oggi. Sui vaccini”, ha proseguito il governatore, “non ci possono essere op­posizioni ideologiche: sono prodotti della scienza e la politica non c’entra. Per lo Sputnik V non ho novità, dico solo che come per la diagnostica se un Paese del G8 approva un dispositivo può essere utilizzato anche in Italia lo stesso deve accadere per i vaccini: se sono approvati dall’autorevole Fda americana non capisco perché poi ci deve essere un’ulteriore approvazione da Ema e Aifa”. Uno sguardo al bollettino. I nuovi casi registrati da ieri sono 1.111. Scendono gli attuali positivi, che sono 35.537 (-1.449). L’incidenza sui tamponi fatti è a 2,53%. Sono 2.298 i ricoveri in ospedale (+11), 323 terapie intensiva (+8), 1.975 area non critica (+3), 67 vittime nelle ultime 24 ore. “L’infezione c’è”, ha affermato Zaia, “in ospedale si ricovera ancora, lo vediamo dalle terapie intensive. Abbiamo dei dati, macro proiezioni cne danno l’Rt a 0,96 e 168,4 di incidenza: stiamo calando, abbiamo dati da zona gialla in questo mo­mento. Ma Padova, Verona e Treviso che sta crescendo, hanno pressione ospedaliera. Il mese di aprile sarà co­munque ancora tutto in trincea, da un lato negli ospedali abbiamo i ricoverati e dall’altro abbiamo tutta la campagna vaccinale. Per dire ‘stiamo andando bene’ servono gli ospedali vuoti, non possiamo trascurare neppure le scuole dove sicuramente si svilupperà qualche focolaio. Serve una gradualità nelle riaperture, ne parleremo con il governo. Oggi, in Veneto, è ripartita (almeno parzialmente) la scuola in presenza. “Abbiamo parlato delle scuole-sentinella”, ha sottolineato Zaia, “adesso si può avere anche i test salivari fai da te, dobbiamo andare avanti in questo senso. Per quanto riguarda i trasporti pubblici, abbiamo saputo che qualche linea è stata addirittura sovradimensionata”.