“Ogni prevenzione dai 6 ai 13 anni non serve quasi a nulla” Così Crisanti pensando al ritorno a scuola "Una volta fuori, dove stanno le regole?"

Scuola a settembre al sicuro dal coronavirus: questa è la missione del Governo in questi due mesi che separano gli studenti italiani dal rientro in aula. Distanziamento, igiene e mascherine rientrano nel programma sicurezza per la scuola a prova di coronavirus. Ma tutto questo sarà davvero utile?
Alla domanda ha risposto il virologo Andrea Crisanti, dell’Università di Padova. Per l’esperto “adottare misure preventive per gli alunni dai 6 ai 13 anni non è affatto efficace”.
Perché? I motivi e cosa serve davvero.
Impensabile, secondo l’esperto, che distanziamento e mascherine bastino per stare tranquilli tra i banchi.
“Qualsiasi misura di prevenzione sulla scuola, dai 6 ai 13 anni è inutile, perché una volta usciti di classe possono fare quello che vogliono”
Il riferimento è alla difficoltà di controllare i comportamenti relazionali e di gioco dei bambini una volta finita la giornata scolastica.
Come fare, quindi, per proteggere gli alunni più piccoli dal rischio contagio tra i banchi? . “La cosa da fare è implementare la vaccinazione influenzale, dopodiché i ragazzi che vengono da aeree geografiche dove ci sono contagi o cluster non vanno a scuola”
“Saper tracciare i positivi, intervenire in modo rapidi per isolarli e gestire con efficienza possibili focolai restano le linee guida più serie” secondo Crisanti. Alle quali si aggiunge l’importanza della campagna per il vaccino contro l’influenza. Sarebbero questi passi importanti per tornare a scuola in sicurezza a settembre.