“OK PER AMAZON, MA SERVONO REGOLE” LE SOTTOLINEATURE DEL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO

La scelta di Amazon e Zalando di aprire “hub” a Verona e Nogarole Rocca conferma l’importanza strategica del territorio scaligero sul fronte logistico e distributivo e rappresenta un valore in termini di investimenti e sviluppo occupazionale ma, nello stesso tempo, impone una seria riflessione sulla necessità di regolamentare adeguatamente l’ecommerce per tutelare i negozi fisici garantendo il pluralismo commerciale: lo sottolinea il presidente di Confcommercio Verona, Paolo Arena, all’indomani della notizia della realizzazione di un nuovo deposito di smistamento Amazon in Zai a Verona che va ad aggiungersi al mega insediamento di un altro big del commercio online, Zalando, pronto a iniziare a operare a Pradelle di Nogarole Rocca, ai confini con il Mantovano. “La logistica sta consolidando il proprio ruolo di punta nel sistema economico veronese, territorio che beneficia di una posizione strategica per i traffici europei — puntualizza Arena – e queste operazioni sono sicuramente da salutare con favore per le risorse investite e l’indotto che ne deriva. Tuttavia, la proliferazione dei big dell’ecommerce non deve mettere a repentaglio il tessuto distributivo attualmente esistente. Il commercio tradizionale deve fare suo l’ecommerce, ma per l’ecommerce servono più regole: l’attuale normativa richiede un profondo ripensamento. Confcommercio ha chiesto da tempo l’introduzione della web tax perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle altre attività”. “Non va bene che un negozio di vicinato o un piccolo ristorante debbano pagare una miriade di tasse mentre alcune multinazionali pagano poco o nulla”, aggiunge Arena. “La nostra posizione è e rimane quella di favorire uno sviluppo equilibrato tra le varie forme distributive, per assecondare le esigenze di vari tipi di consumatori”. “Il ruolo del negozio fisico resta fondamentale – spiega Nicola Dal Dosso, direttore generale di Confcommercio Verona – e la nostra associazione sta supportando le aziende che ancora non utilizzano le nuove tecnologie affinché si inseriscano intelligentemente in questo filone, senza esserne travolte. Ma allo stesso vanno posti dei paletti per impedire che l’ondata del “virtuale” spazzi via i punti vendita di varie forme e tipologie che presidiano e danno vita ai nostri centri urbani: ne va del futuro delle nostre città, oltre che delle nostre imprese”.