Olimpiadi 2026: accelerare i cantieri Presentazione dello studio sull’impatto economico territoriale. Occasione di rilancio

Mancano meno di mille giorni alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, una grande occasione di rilancio per il territorio montano bellunese e per tutte le Dolomiti venete, ma anche una vera e propria sfida organizzativa. Molte e importanti le opere che dovranno essere realizzate, per le quali i cantieri non sono ancora partiti. Opere che non dovranno essere “cattedrali nel deserto”, ma interventi in grado di valorizzare, anche negli anni a seguire, il territorio bellunese e veneto. È questo il focus del convegno “Il valore sportivo quale occasione per la crescita sociale e del territorio”, promosso a Cortina d’Ampezzo da Ance Veneto e in programma venerdì 21 luglio all’Alexander Girardi Hall.
“Le Olimpiadi 2026 sono una grande opportunità, come fu l’Expo a Milano nel 2015 – commenta il presidente di Ance Veneto, Paolo Ghiotti -. Ricordo che allora, a un anno dall’evento, molte opere dovevano ancora essere concluse. Poi certo è stato ultimato tutto in tempo, in questo noi italiani siamo bravi. Reputo però che sia necessario accelerare subito e puntare su tutte quelle opere che sono essenziali e indifferibili ai fini della realizzazione dell’evento”.
Opere da concludere con un’attenzione al futuro: “Dobbiamo investire le risorse che abbiamo a disposizione con una progettualità lungimirante – precisa Ghiotti -. Non possiamo spendere così tanti soldi senza che poi resti nulla sul territorio. Faccio un esempio: si potrebbe pensare alla riqualificazione di qualche borgo nei dintorni, per accogliere tutti quei lavoratori che saranno impegnati nel corso dei Giochi, per i quali i prezzi di Cortina sono inaccessibili”.
Da Ance Veneto un appello, infine, all’impiego di imprese del territorio per la realizzazione delle opere: “Bene che il nuovo codice appalti riconosca il valore della territorialità e la premi. Certo non possiamo pensare di fare tutto noi, ma è essenziale che le imprese del territorio siano le prime a essere coinvolte” conclude.