Olimpiadi, per chi suona la campana È stato un rintocco solenne, con la speranza che sia anche beneaugurante.

È stato un rintocco solenne, con la speranza che sia anche beneaugurante. A Verona, si è chiuso il tour organizzato dal Panathlon Agroromano a sostegno della candidatura milano-Cortina per le olimpiadi invernali 2026. e in municipio è risuonata la campana che negli ultimi giorni ha girato le località che potrebbero essere interessate dal grande evento sportivo, tra cui Verona. A dare il ‘gong’, l’assessore allo Sport. Vicino alla campana di bronzo da 80 chili, realizzata per il Giubileo e benedetta da Papa Bene detto XVI, anche la fiaccola di Papa Giovanni Paolo II. numerose le personalità presenti. Dal presidente del comitato del tour a sostegno della milano-Cortina 2026 Marcello Nicola Marrocco, al presidente del Panathlon Agro romano Italo Guido Ricagni. e poi il dirigente dello Sport Vaticano Nicola Vignola; la rappresentante del Gruppo Sportivo Aeronautica militare di Padova Manuela Levorato; la presidente di Woman triathlon Italia Antonella Salemi; l’ex campionessa di triathlon Francesca Tibaldi; il presidente del Panathlon Verona 1954 Enrico Mantovanelli, assieme ad alcuni soci; il presidente del Panathlon Brera Luciano Zerbini; il presidente del Panathlon mantova Adalberto Scemma. Tutto è avvenuto mentre usciva il report pubblicato dalla commissione di valutazione del Cio sulla candidatura di milano-Cortina alle olimpiadi invernali del 2026 nel quale si legge che “Gli elementi chiave per qualsiasi olimpiade di successo includono una chiara visione allineata agli obiettivi di sviluppo a lungo termine, un solido piano d’azione, un sostegno costante da parte di tutti i settori e la migliore esperienza possibile per gli atleti. milano-Cortina soddisfa tutti questi criteri”. non ci poteva essere dunque miglior viatico. Bocciata invece la candidatura di Stoccolma: per la commissione del Cio non offre sufficienti garanzie sulle nuove strutture. “Siamo all’ultimo intertempo della seconda manche e c’è luce verde. ma il muro finale è ripido e insidioso. e’ il momento di mantenere la calma, non montarsi la testa, e dare il massimo”. Parole di Luca Zaia.