E a proposito di Giochi olimpici invernali, che si apriranno nel prossimo febbraio e coinvolgeranno anche Verona con la cerimonia di chiusura il 22 febbraio, arriva in città il giornalista del Fatto Quotidiano e scrittore Giuseppe Pietrobelli per presentare il suo ultimo libro «Una montagna di soldi». La presentazione sarà lunedì 17 alle 18 nella sede della Prima circoscrizione in piazza Mura Gallieno. Pietrobelli in questo intenso libro racconta sprechi, incompiute e affari che hanno contraddistinto l’organizzazione di Giochi invernali a partire da quelli di Torino nel febbraio 2006 fino ad oggi. Ed arrivare così ai Giochi olimpici organizzati dalla Fondazione Milano-Cortina per febbraio. «E’ stato detto che sono «a costo zero», mentre il contribuente pagherà 5 miliardi di euro per impianti sportivi, strade e ferrovie. È stato detto che saranno i Giochi meno costosi, mentre si spenderanno due miliardi solo per organizzarli, con un bilancio in rosso già ripianato grazie a mezzo miliardo di aiuti pubblici. È stato detto che saranno le Olimpiadi «più sostenibili di sempre», perché diffuse sul territorio e con la quasi totalità delle opere pronte. Bugie», scrive Pietrobelli. Che sottolinea poi come sia intervenuto il governo Meloni per ufficializzare con decreto che la Fondazione Milano Cortina è di diritto privato «per blindarla», (mentre sarebbe evidentemente di diritto pubblico) e consentire così di evitare appalti e gare pubbliche che avrebbero sicuramente dilatato i tempi. Una decisione impugnata davanti alla Consulta dalla gip di Milano Patrizia Nobile che scrive: «II decreto del governo che blinda la Fondazione è incostituzionale». Infatti con il decreto ‘Salva Olimpiadi’ del giugno 2024, il Governo italiano ha negato la «qualifica di organismo di diritto pubblico» alla «Fondazione Milano Cortina 2026», spiega l’ordinanza della gip, e lo ha fatto «in violazione» della direttiva Ue 2014/24 in materia di appalti pubblici. Per la gip l’ente organizzatore dei giochi olimpici invernali presenta tutti i «requisiti previsti» dal diritto europeo per essere considerato un ente di diritto pubblico. La parola ora alla Corte costituzionale che deciderà forse a marzo a giochi fatti. Olimpici.
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