“On goto ai omeni, na lagrima ai butini” – di Fabio Ridolfi All’Osteria Dogana Vecia, “...non si è mai soli. C’è un bel rapporto con tutti i clienti”

On gòto ai òmeni, mèso ale dòne e na lagrima ai buteleti”, si legge su una delle travi che compongono il soffitto. Una manciata di tavoli racchiusi in pochi metri, e un’altra stanza raggiungibile solo attraversando la cucina. “Ci sono entrata nel 2013 da dipendente e, visto che stava per chiudere, ho deciso di buttarmi e prenderne la gestione”, ci racconta Daniela Lonido. Lei in sala ad assecondare i clienti, la signora Barbara in cucina e “qualche volta viene mia sorella a darci una mano”.
Osteria Dogana Vecia, a metà di Via Filippini, in una zona un po’ nascosta per colpa della ZTL, che mantiene però il suo fascino indisturbato. Con l’Adige da una parte e una forte vocazione artistica dall’altra, che in qualche modo avvolge anche il locale di Daniela: “Non siamo un ristorante, lo spazio è piccolo e attraverso una chiacchiera, cerchiamo sempre di instaurare un rapporto d’amicizia con il cliente. Qui uno non mangia mai solo”.

Daniela, qual è l’obiettivo della tua osteria?
Con l’arrivo di Barbara, la cucina ha fatto un salto di qualità: proponiamo dei piatti che ricordino la tradizione veronese, rivisitati però nei modi e nelle cotture. Siamo anche “Ristorante Tipico di Verona” riconosciuto dal Comune, non tanto per le ricette, ma perché usiamo quasi esclusivamente prodotti e vini veronesi.

Un esempio ?
I bigoli con la soppressa, il radicchio di Verona e il Recioto: non è tipico veronese, ma viene assemblato con prodotti locali. Poi la domenica a pranzo facciamo sempre il bollito con la pearà, ma se uno cerca la pastissada non la trova: cavallo e coniglio qui non ci sono, “perché i me fa de pecà”.

I quadri alle pareti di chi sono?
Di Barbara Brunelli, della Galleria Massella: cambiamo spesso le opere esposte alle pareti, abbinandoci sempre una degustazione di vini. Collaboriamo anche con il Teatro Satiro Off di Casa Shakespeare, cercando di offrire una proposta che ricordi lo spettacolo che va in scena. Una volta ne è successa una bella…

Cioè?
Era la serata “Barbarani e la pearà”, entra una signora e mi chiede: “ghe proprio lu, Barbarani, che dise le poesie?” (risate).

LA RICETTA DEL GIORNO. “Il recioto sui bigoli, spettacolo”

BIGOLI CON SOPPRESSA, RADICCHIO E RECIOTO

Barbara, raccontaci il sugo.
Con un filo d’olio si fa stufare il radicchio, che deve diventare un pò croccante. Quando si è appassito, si aggiunge il recioto, da far evaporare.
E la pasta?
Bigoli di pasta fresca. Una volta cotti si aggiungono al composto, assieme alla soppressa tagliata a dadini, che non deve cuocere. Alla fine viene tutto mantecato con grana.
Vino da abbinarci?
Valpolicella Ripasso, Domini Veneti
Prezzi?
Coperto 1,5, primi 10, secondi 14/15, dolci 4

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