Il progetto di una piscina con onde artificiali per il surf è spuntato a Verona almeno un paio di anni fa ispirato a quanto già avviene negli Stati Uniti sempre per iniziativa di un gruppo che fa capo a Sandro Veronesi. E tra le aree proposte c’era anche la Marangona, poi scartata, e pure la Spianà. Ora la scelta cade sulla cava di Ca’ Bertacchina. Ma è una scelta che divide ed è contestata anche dal fronte ambientalista. Per questo impianto proposto da una società che fa capo a Sandro Veronesi di Oniverse Calzedonia, erano state proposte varie location. Ora la Giunta ha scelto ma con una nuova frattura perché l’assessore Bertucco ha votato contro. La Giunta comunale ha infatti deliberato un atto di indirizzo agli uffici per la migliore gestione istruttoria della proposta relativa a un impianto sportivo destinato al surf, in località Bertacchina, ritenuto un intervento di pubblico interesse che offre nel contempo al Comune la possibilità di ampliare l’area verde della Spianà, acquisendo gratuitamente terreni adiacenti al Parco Sportivo della 3^ Circoscrizione per ampliarlo e valorizzarlo ulteriormente. Si tratta di una delibera votata a maggioranza, con il solo voto contrario dell’assessore Michele Bertucco, fermo restando che, all’esito dell’iter istruttorio, spetterà al Consiglio Comunale esprimersi sull’interesse pubblico alla realizzazione dell’infrastruttura sportiva. L’impianto dedicato al surf sorgerebbe lungo via Gardesane e sarebbe il primo del genere in Italia. Un progetto che, oltre ad arricchire l’offerta sportiva cittadina con una disciplina sempre più apprezzata, presenta ricadute significative per l’interesse della comunità. “L’impianto prevede un’attività attrezzata per il surf – ha spiegato il Sindaco, Damiano Tommasi – che è diventata disciplina olimpica nelle ultime due edizioni dei giochi e si prevede che lo sarà anche nel prossimo appuntamento a Los Angeles. E’ uno sport che ha una platea di appassionati e di utilizzatori molto varia, che si pratica in ambiente naturale. Sicuramente può suonare strana un’onda artificiale, ma le esperienze esistenti all’estero funzionano e dimostrano che il pubblico è trasversale e soprattutto giovane. E grazie anche alla vicinanza del Lago risultano essere numerosi i veronesi appassionati di sport acquatici. Il progetto consentirebbe di avere un’importante ricaduta positiva in termini di verde per il Comune: l’iniziativa prevede infatti l’acquisto da parte del proponente di aree private accanto al parco comunale della Spianà, che verranno ceduti gratuitamente al Comune. Potremo, quindi, contare su ulteriori aree verdi per proseguire sulla strada della progettualità sportiva e ambientale nel parco della Spianà che sarà pronto per il prossimo anno. Ribadisco che quello di oggi è un atto di indirizzo al quale seguirà la discussione e l’eventuale approvazione della proposta progettuale da parte del Consiglio Comunale”.
Tommasi pensa a un parco urbano. La proposta dell’infrastruttura arriva dal gruppo che fa capo a Sandro Veronesi
“Con l’approvazione di questo atto di indirizzo richiesto dalla Società proponente – ha spiegato il sindaco Damiano Tommasi – la Giunta condivide ed esprime la valutazione del carattere di interesse pubblico che riveste tale progetto e individua gli aspetti che dovranno trovare approfondimento nel progetto per avvalorare tale interesse. In particolare, dovrà essere valutato l’impatto ambientale dell’intervento, con riferimento al consumo idrico ed energetico. Sarà da prevedere un adeguamento delle infrastrutture viabilistiche e della mobilità, anche dolce, per garantire una mobilità fluida, accessibile e sostenibile: la proposta non potrà limitarsi a nuovi snodi o ampliamenti stradali, ma dovrà essere integrata con soluzioni innovative sotto il profilo del trasporto pubblico locale. Inoltre, l’area di insediamento dovrà ospitare un intervento di rinaturalizzazione al fine di generare spazi di biodiversità, aree verdi fruibili, recuperando la funzione ecologica di questi spazi e la loro vivibilità. Preciso che si tratta di una proposta di infrastruttura di interesse pubblico in regime di sussidiarietà orizzontale rispetto alle opere pubbliche o di interesse pubblico realizzate dal Comune, a spese di un soggetto privato in convenzione con l’Amministrazione, che include l’ipotesi di cedere gratuitamente al Comune un’ampia porzione di terreni della Spianà per un controvalore massimo di 2 milioni di euro. Accorpando e ampliando in continuità la proprietà comunale in detto contesto, il Comune potrà cosi procedere nella realizzazione di un parco urbano verde, così come previsto nel telaio ambientale del Documento Preliminare del nuovo PAT”. L’area individuata per l’impianto surfistico è una zona a prevalente destinazione agricola, priva di colture di pregio, per la quale trova applicazione l’articolo 141, cc. 17 e 18, delle Norme Tecniche Operative del Piano degli Interventi che ne consente l’utilizzo per la realizzazione di opere ed impianti di pubblico interesse. La proposta progettuale attiverà, in ogni caso, una variante urbanistica ai sensi degli art. 117, comma 8, delle NTO del PI. La struttura permetterà la pratica dello sport olimpico in piena sicurezza, con benefici non solo per i praticanti, ma anche per il turismo cittadino. L’attrattività dell’area potrà crescere grazie al richiamo nazionale e internazionale generato dalla novità dell’offerta sportiva, prolungando i tempi di permanenza dei visitatori in città e offrendo nuove opportunità occupazionali, soprattutto per i giovani. Accanto alla dimensione sportiva, il progetto si inserisce in un quadro più ampio di rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e valorizzazione del territorio, prevedendo la rinaturalizzazione delle aree verdi non edificate.
La maggioranza “gioca” ancora divisa. Con Bertucco si dice contraria anche Jessica Cugini, ma Battaggia si schiera con Tommasi
Il nuovo impianto sportivo per il surf ha subito innescato una polemica, prima all’interno della maggioranza che sostiene Tommasi e poi dell’opposizione. Ma andiamo con ordine. L’assessore Michele Bertucco che già aveva detto no alla Marangona, alla variante per gli alberghi e al documento preliminare del Pat ha votato contro per vari motivi: consumo di suolo pari a 15 ettari di terreno agricolo; i costi, perché 1 ora costerebbe oltre 120 euro (esempio della Svizzera), quindi non è uno sport popolare, senza dimenticare i consumi di acqua ed elettrici. La Giunta per ora ha dato un voto di indirizzo, quindi se ne riparlerà a fine 2026, senza dimenticare che un investimento che viaggia tra i 40 e 45 milioni di euro che si porterà dietro edifici e strade. Contraria Jessica Cugini che parla di coerenza di programma. All’interno della maggioranza, diverso avviso è Alberto Battaggia capogruppo della lista Damiano Tommasi che difende l’opera. “I vantaggi – dice – per la città sono evidenti”. E ne enuncia ben sette: 1. Si permette un’attività salubre, in un impianto altamente innovativo, altrimenti impossibile; 2. Si arricchisce l’offerta di attività sportive; 3. Si alimenta il turismo sportivo; 4. Il Comune acquisisce gratuitamente due aree per 2 milioni di euro; 5. Ci saranno opportunità di lavoro; 6. Stadio e San Massimo saranno collegati attraverso aree verdi; 7. Vengono gratuitamente compattate le aree comunali per il Parco della Spianà. E gli investimenti? “Rilevanti, – dice, – con decine di milioni – esclusivamente a carico degli investitori. Attività costosa per i clienti (si parla di 50-80 euro)? Beh, un po’ sono affari loro; un po’ domandiamoci quanto spendono i veronesi per sé ed i loro figli quando vanno a sciare. Forse che vengono distratte per questo progetto risorse pubbliche altrimenti riservate ad altre destinazioni più strettamente sociali (riguardanti fasce deboli)? No. Si tratta di un progetto imprenditoriale, proposto da un management di indiscusso prestigio, da valutare con obiettività”.
L’opposizione attacca: “Una telenovela imbarazzante”
Di avviso diametralmento opposto l’opposizione che attacca. “Ancora una volta – dice Nicolò Zavarise (Lega) – l’amministrazione Tommasi dimostra di non avere una visione originale per Verona e di limitarsi a portare avanti proposte e idee che erano già state concepite dal centrodestra. È emblematico il caso del nuovo impianto per il surf urbano in località Bertacchina: la riproposizione sotto un’altra forma dell’idea lanciata nel 2019 dal collega Andrea Velardi, che aveva promosso l’ ‘Adige River Break’, un’onda fissa nell’alveo dell’Adige per consentire la pratica del surf fluviale a Verona. L’amministrazione di centrosinistra, incapace di immaginare qualcosa di nuovo, rispolvera vecchi progetti targati centrodestra e cerca di intestarseli, dimenticando che proprio allora l’idea aveva già ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza”. Dal canto suo Marco Padovani, deputato di Fratelli d’Italia si chiede se sarà vero, o se è solo di facciata, che l’unico a dire “no” al progetto è stato l’assessore Bertucco. “Negli ultimi anni – dice – lo abbiamo visto spesso criticare le scelte della sua stessa maggioranza. Contrario a tutto, ma determinante su nulla. Anche stavolta si sdraierà? O continuerà a bocciare pubblicamente le iniziative dei suoi colleghi salvo poi allinearsi in giunta, come già successo troppe volte? Il dubbio resta: Bertucco parla da oppositore o da assessore?”. Per Patrizia Bisinella (Fare con Tosi) “il caldo estivo fa venire gli svarioni in maggioranza, ma questa telenovela è imbarazzante. Dopo il cinema della scorsa estate, ricca di dibattiti sulle dimissioni/revoca deleghe, annunciate e mai eseguite, di Sindaco e Assessore Bertucco, che si era rifiutato di votare la delibera sulla Marangona, con conseguente voto contrario in Consiglio della sua esponente consigliera Cugini, oggi la tiritera si ripete”.