Ospedali, salute e luoghi di formazione Tra Padova e Verona si continua sulla strada della collaborazione. Carenza di medici

Il rettore dell’università di Verona Pier Francesco Nocini ha incontrato il rettore dell’università di Padova Rosario Rizzuto e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata Francesco Cobello per visitare il Centro ricerche cliniche, Crc, con sede all’ottavo piano del Policlinico di Borgo Roma. Il Centro, fondato nel 2005, è gestito dall’Azienda universitaria integrata di Verona insieme all’ateneo scaligero e ha l’obiettivo di collaborare con le industrie farmaceutiche e assistere i centri di ricerca nelle fasi iniziali di sviluppo di nuovi farmaci. Durante l’incontro, i due rettori hanno evidenziato come “Padova e Verona siano non solo ospedali di eccellenza per la salute dei cittadini, ma anche luogo di formazione ambìto da studenti di tutta Italia”. “La presenza del Magnifico Rettore di Padova rafforza la comunione di intenti delle due università; insieme puntiamo all’aumento delle borse regionali per il prossimo anno accademico per iniziare a sopperire alla mancanza di medici attraverso la formazione degli specializzandi, punto di forza e futuro dei nostri atenei”, ha dichiarato Pier Francesco Nocini. “È un piacere e un onore visitare l’università di Verona con l’intento di rappresentare la stretta collaborazione tra le due istituzioni in tutti gli ambiti del sapere e nella medicina universitaria. Una medicina di eccellenza in ricerca e formazione, e con una visione comune sulle strade che ci permettono di essere in ogni momento un supporto alla nostra comunità”, ha commentato Rosario Rizzuto. “La collaborazione tra i due atenei non può che accrescere il patrimonio culturale e operativo, pertanto va rafforzata e perseguita nel tempo” ha affermato Francesco Cobello. Si continua, dunque, sulla strada della collaborazione tra i due atenei dopo l’incontro che si è tenuto il 22 ottobre con il presidente della Regione Luca Zaia sulla questione della carenza dei medici e sull’impegno delle università di Verona e Padova e delle loro scuole di specialità verso una positiva risoluzione del problema.