Papà del Gnoco, la mossa di Corradi. Il presidente del Comitato ha chiesto al Ministero di registrare il nome e il marchio. Il senatore Gelmetti: ”Il Comune si opponga formalmente nell’interesse della comunità”

Attenzione, sulla maschera per eccellenza del Carnevale veronese, Papà del gnoco, si sta scatenando uno scontro mai visto. Infatti, secondo quanto riferisce il senatore di Fratelli d’Italia, Matteo Gelmetti, il Comitato del Bacanal del Gnoco, da mesi in rottura con il Comune (e viceversa) ha presentato al ministero la richiesta di registrare in esclusiva il nome e il marchio di Papà del Gnoco. Una mossa contro la quale l’assessore alla Cultura e Tradizioni Marta Ugolini aveva già tuonato preventivamente: «il presidente Corradi aveva detto alla Cronaca- non può parlare del Carnevale come se fosse un evento privato; si tratta di un patrimonio collettivo della città». Il senatore Gelmetti in un comunicato invita il Comune a difendere il patrimonio collettivo: «Serve attenzione massima su loghi, simboli e nomi che rappresentano la nostra identità», afferma l’esponente di FdI. «Invito il sindaco Tommasi a porre la massima attenzione sulla tutela dei beni immateriali della nostra città. Sono un patrimonio collettivo, non merce privata. E il Comune di Verona ne è e deve continuare ad essere il garante istituzionale». «Abbiamo già assistito alla vicenda del logo delle Arche Scaligere, depositato da un privato e utilizzato per fini commerciali, con tanto di diffide rivolte anche a realtà che da sempre considerano quel simbolo parte della nostra identità storica perfino l’Hellas Verona. Una situazione inaccettabile, che ha dimostrato quanto sia fragile il confine tra patrimonio condiviso e appropriazione indebita del nostro immaginario collettivo». «Verona – conclude Gelmetti – deve proteggere i propri simboli, gli elementi che costruiscono la nostra identità culturale e sociale. Non possiamo permettere che vengano privatizzati o utilizzati impropriamente. Il Comune ha il dovere di agire come presidio e garante di questo patrimonio». «Oggi – prosegue Gelmetti – ci troviamo di fronte a una nuova querelle, come emerge dal portale del MIMIT: l’attuale comitato presieduto da Corradi ha richiesto la registrazione del nome ”Papà del Gnoco” e ”Comitato Benefico Bacanal del Gnoco”. Stiamo parlando di denominazioni che non rappresentano un singolo soggetto, ma un pezzo autentico della nostra tradizione popolare, del nostro Carnevale e della nostra storia civile». Per questo – aggiunge il senatore – ritengo sarebbe opportuno che il Comune valutasse di opporsi formalmente e di acquisire la titolarità di questi nomi evocativi, nell’interesse esclusivo della comunità veronese. La proprietà intellettuale e immateriale non è un tecnicismo: è lo strumento attraverso cui si custodisce ciò che siamo, ciò che ci unisce e ciò che raccontiamo al mondo».